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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cinema

"Smetto quando voglio", la banda dei ricercatori torna in azione

Dal 2 febbraio al cinema il secondo capitolo del film di Sydney Sibilia. Nel cast due new entry, Luigi Lo Cascio e Greta Scarano

La squinternata banda dei ricercatori di "Smetto quando voglio" torna al cinema il 2 febbraio con il secondo film di Sydney Sibilia, mentre è già pronto il terzo capitolo, che ancora non ha una data di uscita. Tre anni fa la commedia sulla banda di coltissimi ricercatori universitari senza lavoro che si trasforma in banda criminale produttrice di droghe sintetiche ebbe un enorme successo, ora il protagonista Pietro Zinni, interpretato da Edoardo Leo, dal carcere rimette insieme la squadra: il chimico Stefano Fresi, gli esperti di semiotica Valerio Aprea e Lorenzo Lavia, l'archeologo Paolo Calabresi, l'economista Libero De Rienzo, l'antropologo Pietro Sermonti.

A chiederglielo è un ispettore di polizia interpretato da Greta Scarano, che ha bisogno di una task force per arginare il fenomeno dilagante delle smart drugs. Per portare a termine la complicata missione che ripulirebbe la loro fedina penale devono reclutare altri "cervelli in fuga": l'anatomista Marco Bonini, l'ingegnere Giampaolo Morelli e l'esperto di diritto Rosario Lisma.

Il film unisce divertimento e azione, ed è ricco di imprevisti, incidenti, inseguimenti, assalti: una vera action comedy. Il regista ha spiegato: "L'ambizione era conciliare l'azione e la commedia all'italiana, che di solito è molto verbosa. Sono molto orgoglioso del film e soprattutto dell'assalto al treno". Una delle sequenze più divertenti del film è proprio quella in cui la banda capitanata da Zinni, su vecchi sidecar e con elmetti nazisti in testa, deve assaltare un treno in corsa, e si trova contro un'altra banda capitanata da Luigi Lo Cascio, new entry del cast insieme a Greta Scarano.

"Immagino sempre gli attori americani quando devono scegliere film in cui volano, con astronavi.… A noi capitano di solito copioni più normali - ha detto Leo - Quando mi hanno detto che dovevo fare a cazzotti su un treno in movimento e guidare un sidecar ho tirato fuori la parte di adolescente che è in me, che vedeva Indiana Jones". Sermonti ha poi sottolineato: "Il tratto del film è che si passa dalla commedia intima all'esplosione dell'azione, che in Italia non succede spesso". Tutto, però, restando sempre ancorati alla realtà, come ha spiegato Calabresi: "Pur essendo una action comedy il film non cade mai nel grottesco e nel surreale, in cui ci si rifugia quando non si sa come far ridere. Si resta sempre sulla veridicità". Una veridicità esilarante e piena di trovate assolutamente originali nel cinema italiano.

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