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Martedì, 23 Aprile 2024
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Stefano Accorsi torna in tv ne ‘Il clan dei camorristi’

Dopo una lunga assenza dal piccolo schermo, l’attore intrepreterà un magistrato nella serie sulla storia dei Casalesi

Ha scelto un ritorno ‘di qualità’ Stefano Accorsi, l’attore bolognese celebre per intrepretare prevalentemente ruoli per il cinema, e vestirà i panni di un magistrato ne "Il clan dei camorristi" - in onda in prima serata su Canale 5 a partire da domani, 25 gennaio.

La serie di Taodue, ispirata alla storia vera del clan dei Casalesi -una fra le più spietate organizzazioni mafiose e criminali che l'Italia abbia mai conosciuto- racconta in otto puntate il complicato rapporto che si è instaurato negli anni tra Stato e Mafia e le aspettative attorno a questo prodotto televisivo sono ambiziose, come racconta lo stesso protagonista: "Una fiction senza retorica, siamo stati attenti a raccontare la verità per non fare del mio personaggio una figura di un giustiziere vendicatore, ma solo di un uomo che fa il suo lavoro”.

Stefano Accorsi

Per prepararsi meglio al ruolo, Accorsi sul set ha avuto i preziosi consigli del giudice Raffaele Cantone, che vive ormai da anni sotto scorta e che ha fatto arrestare molti membri del clan: “La prima cosa che il giudice Cantone mi disse fu: evitate di fare di questo magistrato l'arcangelo Gabriele con la spada infuocata, perché quello diventa subito retorica. E così abbiamo fatto, rappresentando la lotta quotidiana di un magistrato”, spiega, “Ma è anche anche il racconto della risposta determinata che una parte del Paese e della società civile hanno costruito negli anni contro la camorra".

Sulle tracce del potente boss Francesco Russo, interpretato da Giuseppe Zeno, Accorsi sarà il giudice Andrea Esposito, che indagherà sugli eventi nel casertano negli anni Ottanta, quando l'ascesa della Camorra, una delle più potenti organizzazioni criminali della Penisola, era in forte ascesa durante il periodo del terremoto sul territorio campano. Il cataclisma, infatti, permise un'estesa speculazione edilizia imposta con la ferocia e la violenza.

Il produttore Pietro Valsecchi ha raccontato che l’idea gli  stata suggerita da Matteo Garrone e si prefigge lo scopo di aiutare le persone a capire il Paese in cui vivono, non di fare denuncia sociale. La regia è di Alessandro Angelini e Alexis Sweet.

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