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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Io, italiana di origini cinesi, offesa dal gesto degli occhi a mandorla a Striscia": perché ci meritiamo il politically correct

Lo 'scivolone' di Michelle Hunziker e Gerry Scotti ha alzato un polverone, spaccando a metà l'opinione pubblica. Tra tante voci quella di Valentina, 36enne dai tratti orientali che spiega a Today perché certe gag feriscono profondamente. Più di quanto si pensi

Quando nasci in Italia e tua madre è cinese, con il gesto degli occhi a mandorla fatto davanti - o dietro le spalle - ci cresci e non resti indifferente alla gag con cui Michelle Hunziker e Gerry Scotti, due settimane fa, hanno lanciato un servizio a Striscia la Notizia scherzando sulle caratteristiche fisiche degli orientali e sul loro modo di pronunciare la erre. Politically correct estremo? No, "questione di rispetto", spiega a Today Valentina (un nome di fantasia). 

36 anni, romana, papà italiano e mamma di Shanghai, Valentina ha scoperto di essere 'diversa' alle elementari, quando per i suoi tratti somatici faceva fatica a sentirsi parte del gruppo: "I bambini scherzavano sulla mia etnia - ricorda - A quell'età vuoi sentirti uguale agli altri e avere caratteristiche diverse ti fa soffrire". A provocarle dolore l'immancabile gesto che allunga gli occhi, ma non solo: "Facevano gli occhi a mandorla, qualcuno mi chiedeva se vedevo in modo diverso, mi facevano tante domande. Mi sentivo derisa e non ne parlavo a casa per non creare dispiacere - continua - Cercavo di affrontare tutto da sola, di capire quei gesti, che non venivano fatti davanti alla maestra ma in momenti tra bambini, magari durante la ricreazione, quando non c'è un adulto che può spiegare. Il bambino da solo non comprende. Non sono mai stata vittima di bullismo per fortuna, ma anche il dover sempre spiegare e vedere certa ironia ti mette in difficoltà. Mi sentivo presa in giro e mi dava fastidio". La stessa sensazione che ha provato due settimane fa guardando Striscia la Notizia, nonostante siano passati anni e oggi Valentina è una donna risolta, che ha fatto di quelle differenze il suo punto di forza: "Quando ho visto Gerry Scotti e Michelle Hunziker fare quel gesto mi ha dato molto fastidio. Sono convinta che non l'abbiano fatto in cattiva fede, ma è stata una leggerezza che fa riflettere - spiega a Today - Non hanno pensato, come non pensano in molti, che può far soffrire qualcuno. Non è tanto allungare gli occhi, ma ridicolizzare quella caratteristica. Si può sottolineare la differenza di un'etnia, certamente, ma bisogna stare attenti al come".  

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Pur non essendo mai stata vittima di pregiudizi, Valentina sa bene quanta sofferenza può provocare un gesto che superficialmente può sembrare ironico: "Sono talmente sottili e diverse da persona a persona le reazioni, che su certe cose è meglio non scherzare - prosegue - Quello che a me adesso, con una consapevolezza diversa, non fa male, per qualcuno è fonte di sofferenza perché magari l'ha vissuto anche peggio". Tornando al polverone alzato intorno al politically correct, dunque, perché coprirci gli occhi davanti a conquiste - come quella della multicultura - costate decenni e decenni di lotte? E di sofferenze che ancora oggi riaprono vecchie ferite. Per dirla con le parole di Valentina: "Si può scherzare su talmente tante altre cose". E poi, in fondo, se certi stereotipi sono ancora così radicati, forse il politically correct ce lo meritiamo. 

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