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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La 'tv del dolore' sotto accusa: "Oltraggia morti e vivi in nome dell'audience"

Domenica Live, Pomeriggio e Mattino Cinque, Storie Vere ed altri programmi sono finiti nel mirino di uno studio dell'Osservatorio di Pavia che ha rilevato come in un lasso di tempo di tre mesi sia stato dedicato troppo spazio a casi di cronaca nera "con un’attenzione costante che prescinde da sviluppi reali delle vicende"

Un'ennesima tegola si abbatte severa sulla cosiddetta 'tv del dolore', ovvero su tutti quei programmi Rai e Mediaset in onda anche in fascia protetta che, discutendo su fatti di cronaca per lo più nera, sono giudicati colpevoli di puntare sul dolore dell'opinione pubblica mediante processi virtuali e accanimento mediatico verso alcuni soggetti. 

La polemica alimentata negli ultimi mesi dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, tesa a denunciare la presenza di questi contesti in cui è impercettibile il limite tra l'intrattenimento e l'informazione, ha portato ad attacchi piuttosto duri soprattutto verso Barbara D'Urso e adesso ritorna in auge per il tramite dello studio dell’Osservatorio di Pavia che punta il dito non solo verso colei che è divenuta simbolo di questa stagione televisiva, ma anche contro altre trasmissioni.

L'istituto di ricerca e di analisi della comunicazione, infatti, ha realizzato un'indagine dalla quale è emerso che la conduttrice di Pomeriggio Cinque e Domenica Live non sia la sola colpevole, perché, sottoponendo all'analisi la programmazione delle reti principali Mediaset, Rai e anche La7 dal 15 settembre al 15 dicembre, sono stati riscontrati segnali di questa "attenzione ai casi di cronaca nera costante nel tempo, che prescinde da sviluppi reali delle vicende" più o meno ovunque, certo, in quantità proporzionalmente differenti.

Nella speciale classifica, il triste primato è per Mattino Cinque, Pomeriggio Cinque e Domenica Live, trittico di Canale 5, ma anche Storie Vere e Chi l’ha visto?, lo storico programma di Rai 3 condotta da Federica Sciarelli. Meno criticità sono state rilevate in La Vita in diretta, Quarto Grado e Amore Criminale. Anche Uno Mattina e I Fatti Vostri vengono contestati, ma con toni ridimensionati. 

Le reti che più hanno abusato di questo atteggiamento risultano essere Canale 5 e Rai1 (La7 è completamente assente) per un totale di tre ore di trasmissione, in media, ogni giorno, mentre i casi di cronaca più "spremuti" in quel lasso di tempo sono stati quello del piccolo Loris Stival e di Elena Ceste. 

Il presidente dell'Ordine dei Giornalisti, che aveva garantito segnalazioni di tutti i programmi che non rispettassero vittime e minori, commenta che "su alcune di queste trasmissioni ci sono comunque dei distinguo. Alcuni aspetti positivi vengono evidenziati per Chi l’ha visto? e La vita in diretta. Anche Giancarlo Magalli ha avuto una pagella positiva". Il punto essenziale, a giudizio di Iacopino, resta sempre il limite impercettibile e il fatto che ad occuparsi di questi casi, spesso, siano non giornalisti, così come la D'Urso, denunciata per questo dall'Ordine. 

"Segnaleremo il tutto ai finora silenziosi membri dell’Agcom, del Garante per la privacy e del Garante per l’Infanzia e l’adolescenza" ha aggiunto Iacopino: "Siamo convinti che sia oltrepassato ogni limite. Ci sono trasmissioni che oltraggiano il nome di vivi e di morti in nome dell’audience".

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