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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Agcom assolve Mario Balotelli e Mediaset per la battuta sessista al GF Vip

Il Codacons tuona: "In sostanza per l’Agcom se frasi pericolose e lesive della dignità delle donne vengono pronunciate di notte, sono legittime, perché a quell’ora si presume non ci siano minori davanti alla tv"

L’Autorità per le Comunicazioni assolve Mediaset e Mario Balotelli per le gravi frasi sessiste pronunciate nel corso del Grande Fratello Vip. Ne dà notizia il Codacons, che aveva presentato formale esposto all’Agcom chiedendo una sanzione verso la rete e il calciatore. La vicenda riguarda la puntata del Gf Vip del 23 ottobre scorso, quando Balotelli si lasciò andare in diretta ad affermazioni lesive della dignità della donna, dichiarando, in riferimento ad una concorrente: “Eh, mi vuole lì dentro però poi mi dice basta! Fai male! Ah, ah, ah, ah”. Una frase che aveva suscitato forti proteste tra i telespettatori, portando il Codacons a presentare un esposto dinanzi l’Agcom. L’Autorità ha deciso oggi di archiviare il caso.

La battutaccia di Mario Balotelli a Dayane Mello e il messaggio di "scuse" sui social

Scrive l’Agcom nella sua comunicazione di chiusura indagini: “L’articolo 34, comma 2 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici impone che le trasmissioni delle emittenti televisive non contengano programmi che possano nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori e film vietati ai minori di anni 14, a meno che la scelta dell’ora di trasmissione fra le ore 23,00 e le ore 7,00 o qualsiasi altro accorgimento tecnico escludano che i minori che si trovano nell’area di diffusione vedano o ascoltino normalmente tali programmi; le affermazioni sono pronunciate in diretta da Balotelli alle ore 24:36 (pertanto tra le ore 23,00 e le ore 7,00), nel corso della puntata del “Grande Fratello Vip” del 23 ottobre 2020, e non sono state mandate in onda in nessuna delle puntate successive monitorate.

Per gli elementi sopra specificati, le puntate del programma esaminato non appaiono idonee a configurare una violazione dell’articolo 34, comma 2 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici;

- non è altresì configurabile violazione dell’articolo 34, comma 1 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, in quanto i fatti monitorati non sono assimilabili a contenuto gravemente nocivo per un pubblico di minori cui si riferisce la citata disposizione”.

“In sostanza per l’Agcom se frasi pericolose e lesive della dignità delle donne vengono pronunciate di notte, sono legittime, perché a quell’ora si presume non ci siano minori davanti alla tv – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Peccato che quelle stesse frasi siano state poi riprese da web e social network, con un effetto moltiplicatore che le ha rese virali e visibili a tutti in qualsiasi ora del giorno, senza contare che i giovani, specie in questo periodo, vedono la tv anche dopo le ore 23, circostanza che smentisce le argomentazioni dell’Autorità”.

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