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Martedì, 23 Aprile 2024

L'assedio barbarico a Barbara d'Urso

C'è un momento esatto in cui l'ordine precostituito delle cose si sfalda e l'universo entra in un nuovo assetto. Un po' come la metafora del quadro del Pianista sull'Oceano, che all'improvviso decide di staccarsi dal muro e "cadere giù come un sasso". O come il Vaso di Pandora, a cui il più incosciente (o il più coraggioso) decide di togliere il tappo per far deflagrare tutti i mali dell'universo. O come la crepa nel vaso. O come la goccia che lo fa traboccare, il vaso. Qualsivoglia metafora in tema racconta bene ciò che sembra stia accadendo nell'orbita del sistema solare Barbara d'Urso, che da regina di Mediaset è stata derubricata a mirino di attacchi incrociati a volte insospettabili e a volte, per quanto legittimi, decisamente ipocriti.

Barbara, per molti indifendibile in virtù di certe derive trash apportate all'immaginario collettivo, domatrice di un circo televisivo oggettivamente autoreferenziale e profondamente kitsch, è da qualche settimana stigmatizzata - sì, molto più di quanto non avvenisse prima - sull'altare della mediaticità. 

Proprio come nella Cappella Sistina è il Cristo Giudice a dare simbolicamente il via, con la sua mano potente, al vortice di peccati e peccatori dipinti nell'aula, allo stesso modo il primo, inedito affondo alla conduttrice partenopea è arrivato circa un mese fa, con una lettera di fuoco della produzione di Temptation Island, ovvero di RTI e Maria De Filippi, contro lo show 'Live - Non è la d'Urso'. Inedito perché capace di scoperchiare, secondo qualcuno, la presunta rivalità endemica tra le due primedonne del Biscione: se ne vociferava da tempo, ma di nuovo ci sarebbe che alla cosa è stata data veste mediatica. Si è rotta la quarta parete, si è aperto il vaso. E da lì è stato un crescendo: una spirale di anime pure ed impure che non si sono esentate dal dire (legittimamente, certo) la propria, anche quando questa propria può suonare un po' ridicola. 

Fascino, Pio e Amedeo e Zorzi contro Barbara d'Urso

Era metà marzo quando la Fascino Pgt condivideva "con dispiacere" la nota stampa in cui annunciava querela contro Pietro Delle Piane per aver parlato, proprio nello show di d'Urso, di mancata autenticità nel reality di Temptation. "Rimane lo stupore - precisava il comunicato - di vedere per l’ennesima volta tutto questo all’interno di programmi Mediaset con per altro tardive precisazioni arrivate solo dopo aver appreso dell’imminente denuncia". Dopo ciò, in un'intervista altrettanto pubblica, persino Pio e Amedeo si sono scagliati contro Carmelita. "Noi diciamo sempre che Matteo Salvini è il Barbara d’Urso della politica, è quel target lì, facile da prendere e facile da convincere, che legge sempre meno, che scorre i titoli e non gli articoli, che si informa su testate fake...", hanno dichiarato i comici, sì proprio loro, che curiosamente sono maschera dell'italiano medio e qualunquista, cafone fino alla volgarità. E quelli che, invece, vivono corrispondenza d'amorosi sensi con De Filippi (sarà la prima ospite del loro nuovo show comico 'Felicissima sera', al via il 16 aprile, ndr). 

Poi è stata la volta del clamore sollevato online dalla precisazione di Tommaso Zorzi, vincitore dell'ultimo Grande Fratello Vip, opinionista dell'Isola dei Famosi, neonata star del piccolo schermo (quello generalista, s'intende) dopo una carriera sul web: "A due settimane dalla fine del GF Vip ho iniziato l'Isola e volevo evitare sovraesposizioni. Ho evitato salotti in generale, non di certo solo la d'Urso", ha detto ad una giornalista incalzato sull'argomento. Eppure Tommaso - che "di cereali sottomarca ne deve ancora mangiare parecchi", direbbe qualcuno, nonostante le lodi sperticate ricevute da De Filippi e altri - al Maurizio Costanzo Show c'è stato e ne è ospite fisso, dalla Toffanin c'è stato, e starebbe preparando anche qualcosa con Mara Venier, conduttrice di Domenica In e storica antagonista di palinsesto di Barbara. 

La colata rovente delle indiscrezioni di Dagospia

Per la verità, poi, c'è un prologo. Una premessa che parte prima della missiva al vetriolo della società di De Filippi e RTI. Ed è da ricercare nella colata rovente di indiscrezioni agevolata da Dagospia (sito che in passato Barbara ha sempre definito "amatissimo", per parte sua). Prima il pettegolezzo (presto confermato) della chiusura anticipata di Live per bassi ascolti (veniva regolarmente battuto da Rai Uno e a volte da Rai Tre). Poi lo spiattellamento di una presunta clausola di un presunto contratto in cui "Maria 'la Sanguinaria' ha chiesto e ottenuto dall'azienda che proibisse alla d'Urso di trattare i temi dei suoi programmi e di sfruttare i personaggi delle sue trasmissioni". E ancora, il sito diretto da Roberto D'Agostino ha parlato senza filtri dell’influenza del "trio Signorini-De Filippi-Costanzo, ovvero l'altra metà di Mediaset" che da anni "sognerebbe di gettare Carmelita nell'olio bollente come un sofficino Findus". 

Parole che hanno un peso, se si pensa che fino a ieri sembrava che l'interesse di tutti fosse quello di mettere a tacere antagonismi di backstage.

Venendo al presente, di fatto, Live è stato chiuso e a gioirne è stato Lucio Presta, noto agente di spettacolo (che nella sua scuderia annovera anche Paolo Bonolis) che all'indomani dell'ultima puntata del talk d'intrattenimento non ha usato mezzi termini: "Con la chiusura di  Live si scrive una pagina nuova in Mediaset, inizia così la bonifica da quell’hard trash (sotto testata giornalistica) che ha contaminato la rete. Ora bisogna finire il lavoro con D.L (Domenica Live, ndr.) e P.5. (Pomeriggio 5, ndr.). E aprire una stagione di rinnovamento. VideoNews ci pensi bene", ha scritto in un tweet.

A prendere il posto di Barbara, alla domenica sera, è stato proprio 'Avanti un altro! Pure di sera' di Bonolis e Laurenti. Avanti un altro che, nonostante il nome, non è esattamente avamposto del progressismo col suo minimondo di Iettatori, Bone e Boni dai bicipiti e dai décolleté sbandierati al vento, ma tant'è. 

E Barbara che fa?

Attacchi a viso aperto, frecciate sibillate. E come reagisce la nostra eroina, da sempre apripista di coloro che sbandierano i propri traguardi sulle ali di "altissimi" picchi di share? Evitando repliche. E, soprattutto, provando a riemergere a larghe bracciate via social. Come nel caso dell'ultimo post pubblicato in riferimento a Domenica Live, dove appella al minutaggio di pubblicità concessa a quella azienda per cui ha sempre tessuto lodi sperticate, Mediaset: "QUARANTA minuti totali di pubblicità (uno spazio pubblicitario in più rispetto alla settimana scorsa). Per noi fonte di grande orgoglio", scrive. Peccato che, sempre secondo i più maliziosi, pare cerchi una trattativa per volare nell'universo Rai...

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