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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Benedetta Primavera, Giorgio Panariello e il futuro: "Dov'è finito?"

Il comico fiorentino, citando film cult, ha parlato di tematiche di grande attualità che riguardano l'Italia tutta

Loretta Goggi è pronta per la seconda puntata di Benedetta Primavera, nonostante la forte emozione che il suo volto non è riuscito a nascondere. Dopo aver ospitato nel suo programma nomi come Bruno Vespa, Marco Giallini e Chiara Francini, la conduttrice ha pensato bene di aprire la serata con un mologolo di Giorgio Panariello, il quale non ha mancato di affrontare tematiche come il futuro, l'avvento di internet, l'incomunicabilità tra persone, citando anche la politica, facendo largo uso della sua verve comica e passando da un film all'altro per introddure i vari temi. 

Il monologo di Panariello

Il comico fiorentino ha sottolineato quanto il mondo sia cambiato con l'avvento delle prattaforme di streaming, il decoder, i cellulare, senza sminuire l'importanza della televisione: "Passano gli anni, ma siamo ancora qui, pieni di energia e con la voglia di fare. Ci sono nuove forme di espressione, ma per fare un vero show c'è ancora bisogno di uno studio, telecamere e una scenografia d'eccezione, ma, soprattutto, c'è ancora bisogno del pubblico. Lo show ha bisogno di Loretta Goggi, altro che la Ferragni!". 

Tutto parla di futuro, ma questo futuro dov'è? "Nel '69 siamo andati sulla Luna e pensavo: 'Chissà nel 2000 dove saremo'. C'erano film come Odissea nello spazio, Blade Runner, e si è mai visto nulla di tutto questo? Le macchine volanti dove sono? Google ci ha provato con una macchina che si muove da sé, ma mica funziona. Altrimenti le mogli come farebbero a distruggere le macchine? Le uniche volanti che vediamo ogni giorno sono quelle della polizia stradale. Io immaginavo un altro futuro. Ci avevano parlato del teletrasporto, e poi?".

Panariello ha preso di mira anche i politici proprio parlando del teletrasporto: "Spariscono da una parte e ricompaiono dall'altra". "Dopo Incontri ravvicinati del terzo tipo pensavo che un giorno avremmo conosciuto persone che venivano da lontano, ma hanno ragione a non farsi vedere: non riusciamo ad accettare gli extracomunitari, e poi chi andrebbe ad accoglierli? Matteo Salvini? Speravo che un giorno avremo comunicato con popoli distanti da noi, e invece ancora adesso non ci si saluta fra vicini di casa e al ristorante con la fidanzata stiamo con il telefono sempre in mano. Siamo sempre con naso sul cellulare, non si guarda più oltre. Infatti quando si scarica, si dice 'mi è morto...'. Ormai si cerca tutto su internet", ha concluso il comico. 

Il duetto con la Goggi

L'incontro si è concluso con Loretta Goggi (nei panni Mina) e Giorgio Panariello (in quelli di Renato Zero) che hanno cantato insieme sul palco I migliori anni della nostra vita, e lo hanno fatto imitando le due star musicali sia nelle movenze che nella vocalità, divenendo così quasi Tali e Quali ai loro personaggi. 

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