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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Perché Caterina Balivo non sarà più madrina del Pride a Milano

Il dietrofront degli organizzatori a pochi giorni dalla manifestazione LGBT in programma il 29 giugno

Niente Pride per Caterina Balivo. La conduttrice televisiva avrebbe dovuto essere "madrina" della manifestazione LGBT in programma sabato 29  giugno, ma gli organizzatori hanno fatto dietrofront. Il motivo? Secondo quanto trapelato, alcune dichiarazioni  risalenti a qualche tempo fa (definì "fr***" Ricky Martin, seppur in modo ironico) e riportate alla memoria dagli utenti della rete. 

Il messaggio degli organizzatori

"La "madrina" di un Pride deve essere un fattore unificante. È chiaro che la nostra scelta, di cui ci assumiamo la responsabilità, ha suscitato molte perplessità e polemiche — hanno scritto gli organizzatori in una nota —. E poiché il Pride deve essere un momento di unità e uno spazio in cui tutti e tutte con le proprie differenze possano riconoscersi, abbiamo preso la decisione in accordo con Caterina Balivo di fare un passo indietro. Ringraziamo Caterina Balivo per la disponibilità e la sensibilità dimostrate in questa circostanza".

Coinvolgere personalità del mondo dello spettacolo sul palco del Pride rimane un obiettivo per gli organizzatori della manifestazione proprio per "consentire alle nostre istanze e rivendicazioni di raggiungere quel pezzo di Paese che ai Pride non ci viene e magari ha un atteggiamento ostile o indifferente rispetto alle nostre tematiche", hanno chiarito sempre su Facebook. Le polemiche ruoterebbero attorno ad alcune circostanze del passatoio cui la conduttrice televisiva, seppure in modo ironico, etichettò Ricky Martin con l'epiteto di "fr...". Non solo, fece anche una gaffe su Vladimir Luxuria.

La replica di Caterina Balivo

La conduttrice televisiva ha replicato alla decisione degli organizzatori del Pride di Milano sempre attraverso Facebook: "Ragazzi, ho letto stamattina i vostri commenti. Non ho mai pensato di poter scatenare delle reazioni così violente. Sono da sempre al fianco della comunità LGBT e proprio per questo ho accettato l'invito degli organizzatori del Pride. se la mia presenza diventa un elemento divisivo, d'accordo con gli organizzatori che ringrazio per la fiducia, rinuncio volentieri alla partecipazione alla manifestazione perché il mio desiderio è quello di portare un sorriso, esaltare l'armonia e l'amore che è quello che molti (purtroppo ancora troppi!) fingono di non vedere. Spero ci sia un'altra occasione di incontro e, nel mio piccolo, continuerò a sostenere i diritti civili con passione e determinazione perché sono il vero passo avanti nella cultura del nostro paese. Vi abbraccio".

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