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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Caterina Caselli, la dolorosa rivelazione sul suicidio del padre

La cantante e produttrice discografica ne ha parlato a Oggi è un altro giorno

Con grande generosità Caterina Caselli si è raccontata a Oggi è un altro giorno, tra carriera e vita privata. La cantante - fra le icone più amate degli anni '60 - e produttrice discografica di successo, si è messa a nudo anche in un documentario a lei dedicato, 'Caterina Caselli - Una vita, 100 vite', in onda questa sera su Raitre. "L'autore, Renato De Maria, voleva parlarmi e ci siamo incontrati in ufficio. E' nata una naturale empatia, l'ho sentito immediatamente come un fratello" ha spiegato, sottolineando l'importanza di questo lavoro: "Il documentario mi ha consentito di parlare di cose molto personali che avevo celato dentro di me per varie ragioni".

Fra tutte la più dolorosa è senza alcun dubbio la morte del padre, di cui ha parlato con Serena Bortone ricordando il Sanremo del 1967: "Eravamo ospiti all'Hotel Savoy e una notte, verso le due, ho sentito rumori strani provenire fuori dalla stanza. Sono scesa nella hall, c'era Lucio Dalla in vestaglia con altri cantanti, poi abbiamo saputo che Tenco si era suicidato. Per anni quella parola non riuscivo a dirla - ha spiegato - perché il suicidio lo legavo a mio padre". Il papà di Caterina Caselli si è tolto la vita quando lei aveva 15 anni: "Per anni in famiglia non abbiamo mai parlato di questo, mia madre non voleva - ha continuato -. Si era creato un patto tra di noi, perché all'epoca la depressione non era considerata una malattia. C'era anche una società molto dura, non comprendeva molto che una persona si potesse suicidare. Si diceva molto semplicemente 'era un matto, magari anche le figlie sono così'. Mia madre ci voleva proteggere. Mi ricordo che mia mamma di disse di non parlare di questa tragedia".

La commozione di Caterina Caselli 

Ricordando quel dolore, Caterina Caselli non ha trattenuto le lacrime. Ancora oggi è una ferita profonda: "Ho tenuto celato questo mio dolore per molto tempo e grazie a Renato mi sono sentita di svelarlo. Ho aperto quella ferita che avevo celato così. C'era un senso di pudore, adesso sono cambiate tante cose". La sua carriera, decollata qualche anno dopo, è stata per certi versi un riscatto: "Fin da piccola volevo cantare, ma mia madre mi diceva che non era un mestiere da donna - ha raccontato -. Avevo visto dei cartelli che pubblicizzavano le lezioni di un maestro di musica e volevo frequentarle. Lei non voleva pagarle e sono andata a lavorare. La devo comunque ringraziare perché i suoi 'no' mi hanno dato una grande forza, anche per superare i momenti di angoscia. Mi ha dato la forza di credere in me. Quando ha visto che la mia carriera ingranava era al settimo cielo".

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