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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Che Dio Ci Aiuti 6, così si torna sul set in tempi di Covid: copione aggiustato, sì ai baci "da protocollo"

La serie tv dal titolo propiziatorio è, ironia della sorte, tra le prime a ripartire dopo l'emergenza. "Forti investimenti da Lux Vide per dispositivi di sicurezza", spiega a Today il regista Stefano Vicario. Mentre in camerino è già tornata la protagonista Elena Sofia Ricci: "Noi fortunati, ma cultura merita maggiori investimenti"

Ciak si gira in tempi di coronavirus. Dopo lo stop delle riprese dovuto all'emergenza sanitaria, tra le prime produzioni a ripartire c'è - ironia della sorte, se si pensa al titolo propiziatorio - 'Che Dio Ci Aiuti 6', fortunata serie tv di Rai Uno con protagonista l'amatissima Suor Angela interpretata Elena Sofia Ricci. Per la fiction campionessa di ascolti - cinque milioni e mezzo di telespettatori per l'ultima puntata della quinta stagione, quasi tre per le repliche mandate in onda nei mesi di palinsesti deserti - "la produzione Lux Vide ha investito molto in termini di ampliamento degli spazi e dispositivi di sicurezza, sia in ingresso che in uscita dal set", spiega a Today il regista Stefano Vicario. 

Stefano Vicario: "Così si torna sul set"

Già perché le misure di distanziamento sociale che hanno stravolto la quotidianità di tutti stanno contagiando inevitabilmente anche la realtà fittizia degli sceneggiati. La luce rossa della telecamera si riaccenderà nei prossimi giorni, la messa in onda è prevista per il 2021. "Con noi sul set ci sarà un medico, siamo sempre sottoposti a controlli", racconta Vicario. "Da regista dovrò tenere conto delle maggiori distanze da rispettare, le messinscene non saranno più così vicine ma è una sfida in cui possiamo riuscire: non ci saranno grossi cambiamenti". Ma come la mettiamo allora con i baci, cuore degli intrecci di sceneggiatura? "C'è un protocollo di tamponatura molto veloce per cui si raggruppano le scene in un periodo molto limitato, si tengono gli attori in sicurezza e si fanno. I baci ci saranno, ma grazie ad un grosso lavoro dietro le quinte". Nessun artifizio bizzarro, dunque, a differenza di quanto sta capitando a Los Angeles, e precisamente sul set della soap opera Beautiful, dove si ricorrerà persino alle bambole gonfiabili per simulare le scene più romantiche. 

"Non so se le nuove regole renderanno più lente le riprese - conclude Vicario - né se questa situazione avrà un'influenza sulla resa artistica degli attori: alcuni di loro comprendono la salita e sono più concentrati, altri sembra che per ora non ne risentano. Staremo a vedere". 

Elena Sofia Ricci: "Come in una teca per nove mesi"

Intanto sul set è tornata Elena Sofia Ricci, "ma solamente per fare le prove delle nuove luci e del trucco", precisa. "So che ci sono stati un po' di cambiamenti di copione, noi attori saremo sottoposti a tampone e test sierologico una o due volte a settimana, si sterilizza tutto, a volte sembra un film di fantascienza. Sarà come essere tenuti in una teca di vetro per nove mesi, una cosa tostissima. Penso anche ai tecnici, costretti a tenere la mascherina addosso sotto il sole d'estate". 

E il suo pensiero si allarga alla condizione generale in cui versano i lavoratori dello spettacolo, tra le categorie più colpite dalla crisi sanitaria. Ricci è, infatti, tra le prime sostenitrici dell'evento "Grido per un nuovo Rinascimento - Prima Giornata Nazionale dei Lavoratori dello Spettacolo", svoltosi ieri a Roma con il patrocinio del Mibact, del Comune di Roma, di Roma Lazio Film Commission e di varie associazioni di spettacolo. "Il nostro non è un grido di protesta, ma di speranza", sottolinea, "Il nostro settore era in crisi già prima della pandemia: l'investimento italiano annuo in cultura è fermo allo 0,8%, collocandoci al quartultimo posto in Europa, ma questa esigua percentuale genera il 6% del pil. I teatri privati e il cinema indipendente stanno morendo, c'è chi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. Ci auguriamo che la nostra iniziativa diventi un appuntamento annuale: il progetto guarda al futuro, siamo consapevoli che oggi il Paese versa nell'emergenza. Ma vedere artisti, tecnici e maestranze tornare a lavorare mi è sembrato un miracolo".

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