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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Che Tempo Che Fa, Alberto Angela: “Mio padre Piero Angela ha vissuto e lavorato sempre con il sorriso”

Il divulgatore, ospite di Fabio Fazio, parla della nuova stagione di Ulisse e di una puntata speciale

Alberto Angela è tornato in tv con il suo seguitissimo programma Ulisse, ripartendo da una puntata dedicata all’evento dell’incoronazione di Re Carlo III e proprio da qui inizia la conversazione con Fabio Fazio che lo riceve ospite della puntata del 7 maggio di Che Tempo Che Fa.

Perché è stata così tanto seguita l’incoronazione di Carlo III? Chiede Fazio, e Alberto Angela ha pronta una spiegazione ‘scientifica’: “E’ storia, quello che avete visto ieri è la storia davanti ai vostri occhi. Carlo III è frutto del ‘900, ma con riti antichissimi, questo è l’aspetto storico che vediamo e poi sicuramente la monarchia britannica è un simbolo. Sicuramente lo stesso Carlo avrebbe voluto fare qualcosa di diverso ma non si può perché c’è anche un ritorno economico importante. Quante volte hai visto mettere una corona in testa ad un re, mai, quindi in quel momento hai visto la storia.”

Il nuovo re, secondo il divulgatore ci  stupirà perché ha una personalità interessante:“Lui nasce che già aspettava di andare sul trono, ora ha 74 anni. Io credo che ci stupirà, ha delle carte da giocare: è un ambientalista, un esperto di architettura, produce del cibo, è una persona particolare. Poi i Windsor sono sempre coperte da ombre e gossip, noi abbiamo voluto raccontare il ‘sistema Windsor’ poi ognuno si faccia le proprie idee”.

Ma la puntata più speciale di questa edizione di Ulisse è quella che il pubblico di Rai Uno avrà modo di vedere il 25 maggio, una trasmissione completamente dedicata al papà di Alberto, Piero Angela e ai suoi 70 anni di prezioso lavoro da divulgatore: “Cercheremo di coprire l’arco dei decenni della carriera di mio padre”. Spiega Alberto Angela. “ Io avevo dubbi sul farlo. Sono stati gli altri a convincermi, poi ho pensato:  ‘se non lo faccio io potrebbe farlo qualcun altro, ma voglio che sia raccontato nel modo giusto’. Ed ho fatto bene. Abbiamo preparato i copioni, poi ogni volta che sono andato davanti alle telecamere iniziavo a aggiungere ricordi personali e famigliari. E’ stata per me anche un’occasione per conoscere cose che io stesso non sapevo di Piero Angela. Per esempio la copertura della guerra in Algeria.”

Per il figlio che del padre ha seguito con successo le orme, raccontare la lunga e variegata carriera di Piero Angela è stato emozionante e stimolante, sia per il legame di affetto e sangue, sia in quanto professionista. Confessa infatti di essersi accorto, mentre lavorava di scoprire aspetti che non conosceva del divulgatore, e di aver voglia di scoprire ancora di più. “C’è una domanda che non gli ho fatto, da collega”- dice a proposito Alberto Angela “ mi sarebbe piaciuto capire come è riuscito a passare così facilmente dalla radio alla tv, perché le prime volte davanti alla telecamera è difficile, lui invece era subito molto sciolto, evidentemente aveva studiato tanto, come faceva sempre. Lui era uno che ha imparato il russo fino a parlarlo, completamente da solo. E queste sono cose che ho scoperto lavorando su questa puntata, questi lati di mio padre non li conoscevo nemmeno io.”

Fabio Fazio, cita una frase del padre che sosteneva“Non c’è argomento che non possa essere spiegato a un bambino”, chissà quindi quante cose ha spiegato a lui quando era bambino, chiede il conduttore.

“Io ero totalmente affascinato dai suoi viaggi”- ricorda Angela -“ Quando tornava dalle sue inchieste e mi raccontava cose, mi sembrava che tornasse un astronauta dallo spazio. Inoltre, mi sono accorto che aveva anche un’altra grande capacità: si occupava di problemi quando la spia rossa ancora non era ancora accesa, ma decenni prima, per esempio sull’ambiente. I suoi libri ho capito adesso che erano come delle bottiglie all’interno delle quali inseriva i suoi messaggi per il futuro”.

Lavorando su questa puntata, ma non solo, Alberto Angela, ha raccolto testimonianze d’affetto ovunque, e addirittura si è imbattuto in un murales dedicato al padre.

“Vedere un graffito con il suo volto e su scritto ‘Piero Angela ultimo ribelle’, inteso come un ribelle del pensiero, su un muro in strada è una cosa meravigliosa, non me l’aspettavo. E lui in questo modo continua a dialogare con la gente, che era un po’ la sua dimensione”.

Fabio Fazio, fa partire il solito omaggio video, questa volta si tratta del montaggio di tanti riconoscimenti conquistati da Piero Angela a iniziare con una valanga di lauree honoris causa da parte di atenei di ogni angolo d’Italia.

“C’è una cosa che lega tutte le immagini: il sorriso”. Nota Alberto Angela, una volta rientrato in studio. “Lui ha affrontato tutto con il sorriso, che vuol dire semplicità, serenità, amicizia. Prendere le cose seriamente ma sempre con ironia e la fase artigianale del lavoro è stato sempre fondamentale.”

Infine Alberto Angela racconta di aver deciso di non interrompere il prezioso del padre, riprendendo in mano la sua trasmissione, Super Quark. E a Fabio Fazio spiega perché.

 “Quando è mancato papà ho affrontato il momento difficile, poi mi sono chiesto: è giusto che la traccia che ha segnato lui si fermi qua? E’ giusto che i bambini che ora vanno a scuola non abbiano un faro che è stato Piero Angela per le generazioni precendenti? E’ giusto che la Rai non abbia un programma di divulgazione in prima serata? Mi sono risposto no. Continueremo Super Quark ma non userà quel nome, perché era solo suo, troveremo un altro titolo ma continueremo a seguire quella traccia con lo stesso gruppo di lavoro più altri collaboratori. Inizieremo quest’estate. E’ un’enorme sfida per me, però l’ho sentito come un dovere”.

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