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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Che tempo che fa, Elio: “Mio figlio Dante un frontman nato. In Italia c’è tutto da fare per sostenere le persone autistiche”

Ospite del salotto di Fabio Fazio nella puntata di domenica 29 gennaio il musicista si ritaglia uno spazio per lanciare un appello alle istituzioni

 “Lasciate che mi presenti, il mio nome è Dante e sì, sono autistico e ne vado fiero. Vi chiedo una cosa in particolare, per prima cosa godetevi lo spettacolo che vi lascio subito in pace, per seconda cosa rispettate tutte le persone autistiche!”

Il video che scorre alle spalle di Elio, ospitato per un'intervista da Fabio Fazio negli studi di Che Tempo che Fa, mostra un ragazzino grintoso sul palco a fianco a lui, che prende il microfono e parla davanti a 7500 persone nel corso di un concerto di beneficienza del gruppo Elio e le storie tese. Il ragazzino si chiama Dante ed è il figlio del leader del gruppo. Immagini che non possono che far sorridere il padre.

“Grande Dante!” dice orgoglioso il musicista a Fabio Fazio, “Lui è un frontman nato!”.

La battaglia di Elio per i diritti dei disabili

Un video che dà la possibilità ad Elio,  da anni attivo sul fronte dei diritti dei disabili in generale e delle persone con autismo in particolare, di spendere qualche parola su questo tema che lo tocca personalmente. “In Italia bisogna fare tutto per sostenere i diritti degli autistici, non c’è niente in questo paese, a livello pubblico, per sostenere le famiglie. Tutto quello che c’è nasce da iniziative private di tanti papà e mamme coraggiosi che cercano di fare qualcosa per i loro figli. In Italia, per esempio, non esiste un centro in cui si può andare per scoprire che il proprio figlio è autistico, per avere una diagnosi. Quello che ho fatto io quando mi è capitato è stato chiamare amici di amici di amici alla ricerca di aiuto o anche solo di qualche indicazione, finché non ho trovato qualcuno che mi ha indicato un riferimento a Treviso. Sono montato in macchina e mi sono precipitato lì con mio figlio. In Italia si calcola che ci siano 60000 autistici e questi numeri sono in costante crescita. E’ importante che si creino luoghi dove si possano avere diagnosi precoci di autismo, perché prima si interviene prima si può migliorare la situazione, anche di molto. E’ un problema di cui è importante occuparsi”.

Un appello che si spera non cada nel vuoto e che viene portato all’attenzione del pubblico dalla vivacità e dalla grinta di Elio e di suo figlio Dante accomunati dalla simpatia e dall’amore per la musica.

La sorpresa di Beppe Vessicchio

Un amore che lega Elio anche a un altro ospite che si intrufola nella sua intervista, ovvero, il maestro Beppe Vessicchio, vero e proprio monumento della musica nazionale e anche simbolo del Festival di Sanremo che quest’anno, dopo tanti anni non lo vedrà sul podio.

L’atmosfera già intrisa di vibrazioni festivaliere però è l’occasione per ripercorrere le avventure sanremesi condivise dai due musicisti, a iniziare dalla prima, inaspettatamente trionfale, quella de La Terra dei Cachi, capace di sfiorare il primo posto.

“Ho diretto quattro volte al festival Elio e le Storie tese e mi ricordo che la prima volta che ci siamo incontrati, proprio nell’anno de La terra dei Cachi Elio mi disse serio: ‘noi ci siamo dati un grande obiettivo: vogliamo arrivare ultimi!’ E non scherzava! Volevano in un certo senso ‘superare’ i penultimi posti di Vasco Rossi e Zucchero.” E invece le cose andarono diversamente e quasi ci scappò la vittoria. Però Vessicchio vuole anche sottolineare ciò che ama di più del mondo musicale di Elio e le Storie Tese: “In inglese suonare si dice ‘to play’, come giocare, e loro fanno musica esattamente con questa accezione, come un bellissimo gioco”.

Un incontro professionale che anche Elio ovviamente racconta con piacere e anzi sottolinea, pensando a Sanremo 2023: “Un Sanremo senza Vessicchio non è un buon segno, è come quando scompaiono le lucciole e sai che c’è inquinamento dell’aria”.

Una sorta di attestato di stima, condivisa sicuramente da tutto il pubblico affezionato al Festival.

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