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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Che Tempo Che Fa, Nanni Moretti: “Una serie tv? Perché no?”

Il regista romano ospite di Fabio Fazio parla del nuovo film e non esclude in futuro di mettersi alla prova anche con la serialità

Una serie di spezzoni con battute ormai diventate iconiche tratte dei suoi film di maggior successo, introduce l’intervista di Fabio Fazio a Nanni Moretti nella puntata di domenica 16 aprile di Che Tempo Che Fa. Il regista è in procinto di tornare nelle sale con il nuovo film “Il Sol dell’avvenire” che Fazio definisce un film sul cinema. Il nuovo lavoro del cineasta romano racconta la storia di un regista che con la moglie (Margherita Buy) prepara un film ambientato nell’Italia degli anni ’50, con protagonisti un giornalista dell’Unità (Silvio Orlando) e una militante comunista (Barbora Bobulova) in crisi a causa dell’invasione sovietica dell’Ungheria.

Guardando Giovanni, il protagonista di questo film, sembra di rivedere Michele Apicella alter ego di Moretti nei primi film, nota Fabio Fazio.

“Si”, ammette il regista “Però io, o meglio il personaggio di questo film, ha una diversa relazione con gli altri rispetto a Michele Apicella, è un po’ più in ascolto”.

D’altronde, dal protagonista di “Ecce Bombo” a quello del “Sol dell’Avvenire” sono passati 45 anni. “E’ vero, sembra incredibile, ma Ecce Bombo andò in concorso a Cannes 45 anni fa!” e anche il nuovo film che uscirà in Italia giovedì sarà sulla Croisette a maggio.

Il Sol dell’Avvenire riporta Moretti ai suoi temi più cari e ha avuto una genesi piuttosto lunga.

“Diversi anni fa ho cercato di scrivere un film ambientato nel ’56 ma non veniva, poi durante il Covid ho ripreso in mano l’idea rendendo quella prima idea solo una parte del film.”

Tra i vari spezzoni mostrati in anteprima nel corso dell’intervista, ce n’è uno che colpisce particolarmente Fazio, in cui il personaggio di Giovanni è alle prese con le contestazioni della sua attrice che gli chiarisce che lui in realtà non lo sa, ma non sta dirigendo, come crede, un film politico, ma un film d’amore. Una situazione, secondo Moretti, che si può verificare più spesso di quanto si pensi.

 “Può darsi che un regista pensi di fare un film ma in realtà ci siano dentro delle cose di cui non sia completamente consapevole. Non è detto che il regista capisca totalmente il film che sta facendo”.

"Il cinema ci aiuta a riflettere e a sognare"

Il film è anche una riflessione sul suo mestiere, e una dichiarazione d’amore alla magia dell’arte cinematografica. Girato a Cinecittà, gli spettatori troveranno anche citazioni e un omaggio all’arte di Federico Fellini

“C’ anche un frammento della Dolce Vita in questo film”. Dice Moretti, che poi condivide un ricordo molto personale del modo in cui lavorava il regista romagnolo. “Sono andato qualche volta sui suoi set e mi ricordo che c’era sempre una gran confusione, e lui alimentava e godeva questo caos. Non credo abbia mai fatto una scena in presa diretta, per quanto rumorosi fossero quei set. Aveva visite di ogni tipo ogni giorno.”

Ma, chiede Fazio, secondo Moretti, il cinema può ancora incidere sulla realtà?

“Certo, il cinema ci aiuta a ragionare sulla realtà, ma ci aiuta anche a sognare sia a noi che agli spettatori. E visto che ci fa sognare, tanto vale sognare cose belle.”

Ma un autore così innamorato del cinema, nell’era delle piattaforme, farebbe mai una serie? Questa volta arriva una risposta che sorprende:

“Serie? Può darsi, perché no? Le produzioni delle serie lavorano a ritmi molto veloci, io ho ritmi di lavoro molto più lenti ma chissà, non si può dire”.

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