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Martedì, 23 Aprile 2024
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Che Tempo Che Fa, Samantha Cristoforetti: “Lo spazio? Sa un pò di casa”

L’astronauta italiana ospite del talk show della domenica di Rai Tre racconta dell’ultima missione, Minerva, e delle sue imprese spaziali

“Allo spazio ci si affeziona, diventa un po’ come il paesaggio di casa: è quello che si vede ogni giorno dalla finestra.” E’ questa l’impressione che ha Samantha Cristoforetti quando guarda le stelle, uno scenario ormai per lei famigliare.

Prima donna italiana nello spazio, prima donna europea a capo di una stazione spaziale internazionale, appena rientrata dalla missione Minerva, l’astronauta italiana che ha totalizzato l’incredibile quota di 368 giorni della sua vita nello spazio atterra nel salotto di Che Tempo Che fa per raccontare con totale semplicità un po’ dell’ultima missione e della sua incredibile vita a Fabio Fazio che le chiede: qual è il momento più emozionante di una missione per lei?

“Il momento più emozionante è sicuramente quando si apre il portello spaziale, in entrambe le missioni per me è stato così. La seconda volta si è aggiunta alle emozioni della prima, quella del ritorno a ‘casa’, in un luogo che un po’ lo è”.

Cosa si prova passeggiando nello spazio

Durante l’ultima missione, Minerva, l’astronauta ha avuto modo di fare una delle attività più affascinanti che menta umana possa concepire e la domanda non può mancare: Cosa si prova quando si passeggia nello spazio?

“Quando sei impegnato nella passeggiata spaziale sei molto concentrato, perché è comunque un’attività delicata e pericolosa”. Spiega Samantha Cristoforetti. “E’ un lavoro di piccoli gesti e ognuno va fatto con la massima attenzione, perché ognuno di quei piccoli movimenti serve per rimanere al sicuro. Ci si muove lungo delle ringhiere, una sorta di ‘via ferrata’. E’ molto faticoso soprattutto per le mani, perché i guanti sono pressurizzati. La nostra uscita è durata sette ore e un quarto, alla fine eravamo esausti”.

Ma si è riuscita, anche solo qualche istante, a godersi l’incredibile panorama che la circondava?

“Quando ci hanno richiamati per rientrare, il collega che guidava l’operazione ci ha permesso di rimanere qualche minuto ancora fuori, e ci siamo fermati lì a guardarci intorno, sospesi nello spazio”.

Ma quando si torna casa poi, cosa si prova? Chiede Fazio, non si rischia di vivere un senso di solitudine dopo aver vissuto esperienze così eccezionali che pochi possono condividere?

“Credo che tutte le esperienze di vita siano condivisibili solo con chi ne ha vissute di simili. Certo, se vado in giro in una normale giornata è difficile incontrare altri astronauti,  ma il mio mondo ne è pieno,  di colleghi ne ho tanti, sono circondata”.

E sugli Ufo, cosa ci può dire? Scherza il conduittore

“Ufo? Posso solo dire che dalla stazione internazionale non si vedono” risponde ridendo l’astronauta, che poi svela come le sue figlie guardino al particolarissimo lavoro della loro mamma, sognato da tante bambine e tanti bambini.

“Le mie figlie credo siano le uniche bambine a cui non interessa nulla dello spazio. La più grande ha capito perfettamente cosa faccio, ma non lo trova affatto interessante”.

Destino comunque a tanti genitori, anche a quelli capaci di imprese stellari.

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