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Sabato, 20 Aprile 2024
compagni e amici fraterni

Domenica In, Ciro Ferrara in lacrime ricorda Maradona: "Forse potevamo fare di più per lui"

Compagno di squadra e amico fraterno, l'ex calciatore è addolorato per la morte del campione argentino e non nasconde un pizzico di rammarico

A dieci giorni dalla morte di Diego Armando Maradona, Ciro Ferrara ne parla per la prima volta in tv, a 'Domenica In', che ha dedicato un ampio spazio al ricordo del campione argentino. Compagno di squadra - al Napoli - e amico fraterno, l'ex calciatore ne parla a fatica: "Sono 10 giorni che sono chiuso in casa. Io le mie emozioni difficilmente le esterno. Sono rimasto chiuso in casa, non ho voluto parlare con nessuno. Ho ricevuto decine di richieste di interviste ma ho voluto restare un po' in disparte".

Ciro Ferrara: "Diego mi ha sempre dimostrato la sua amicizia"

Davanti alle immagini della presentazione di Maradona al San Paolo - lo stadio di Napoli che oggi porta il suo nome - Ferrara non trattiene la commozione: "Io ero un ragazzino. Avevo vinto lo scudetto con le giovanili del Napoli e mai avrei pensato che 20 giorni dopo sarei stato convocato in prima squadra, con maradona. Per me è stato un compagno, un amico, condividevamo anche lo stesso condominio, lui al secondo piano e il al piano terra - racconta l'ex calciatore - Questo legame di amicizia è continuato nel tempo e lui me ne ha dato sempre dimostrazione, come quando mi ha invitato come unico rappresentante italiano al suo addio al calcio. Anche lui ha voluto essere presente al mio addio al calcio, al San Paolo, quando organizzai la partita Napoli-Juventus, le mie due squadre. Tornò a Napoli dopo 14 anni e non fu più l'addio al calcio di Ciro Ferrara ma il ritorno di Diego e io ne sono felice. Aveva bisogno di risentire ancora quel calore". 

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Descriverlo come calciatore è ridondante, ma il Diego uomo in pochi possono dire di averlo conosciuto. Uno di questi è senza dubbio Ciro Ferrara: "Diego è stato un personaggio che ha avuto delle zone di ombra ma anche delle fortissime zone di luce che non sempre sono state raccontate. Io ho avuto tante dimostrazioni. Diego non è quello raccontato molto spesso in termini negativi, ma è stato un grandissimo amico. Un'amicizia che mi mancherà tanto".

Ciro Ferrara: "Forse potevamo fare di più per lui"

Dolore, commozione e anche un po' di rammarico racconta ancora Ferrara: "Lui era uno di noi e questa è stata la sua grandezza, diceva di essere un giocatore normale. Un pizzico di rammarico c'è - spiega tra le lacrime - forse dovevamo fermarci a pensare di più come aiutarlo. Non sarebbe stato facile, ma forse potevaamo aiutarlo a tornare in campo perché per lui era tutto, era la sua salvezza". Infine Ciro Ferrara legge una lettera, scritta immaginandosi una telefonata con il suo amico Diego"

"Diego, raccontami, dove ti trovi? Ti sento vicino. Dicono che sei partito per una trasferta ma stavolta te la potevi evitare. Ricordi quante volte ti abbiamo aspettato al campo? A volte sapevamo che saresti arrivato, altre che invece non ti avremmo visto per qualche giorno. Altre volte invece ti divertivi a fare le tue improvvisate [...] Che bello sarebbe ridere ancora insieme, di gusto, come facevamo da ragazzi. Vorrei tornassero quei giorni in cui ti aspettavo al campo, ma so che è un desiderio irrealizzabile. Ora dobbiamo salutarci, ma facciamolo in fretta che sento gli occhi bagnarsi di lacrime. Grazie per la telefonata, non dimenticarti che ti voglio bene assai".

"Ha lasciato un vuoto in tutti noi - dice ancora, commosso, a Mara Venier - Il saluto del mondo intero ti fa capire cosa è stato quest'uomo. Anche il Papa ha fatto un tweet, milioni di persone lo hanno onorato".

Il fratello Hugo: "Diego non è stato abbandonato"

In collegamento con 'Domenica In' anche Hugo, il fratello di Maradona, e sua moglie Paola. Oltre a ricordare il rapporto con Napoli e il suo straordinario talento calcistico, Hugo Maradona ha fatto chiarezza sulle voci circolate negli ultimi giorni riguardo alle condizioni in cui è morto il Pibe de Oro: "Stavano adeguando l'altra casa per dargli tutte le comodità. Questa era provvisoria. Non è stato abbandonato. Stava con i dottori, c'era la sicurezza per tutta casa, c'erano tutti intorno a lui. Anche le figlie Dalma e Giannina, andavano tutti i giorni. Difficile per me parlare da qui, non so bene cosa è successo, ma chi ha sbagliato deve pagare". Hugo ha anche ricordato l'ultima telefonata ricevuta da suo fratello, pochi giorni prima di morire: "Mi ha chiamato due domeniche fa alle 3 del mattino e mi ha chiesto se stavo dormendo. Gli ho risposto 'sto ballando'. Le nostre conversazioni erano ironiche e divertenti. Non ci vedevamo da due anni e ci eravamo organizzati per questo Natale".

Nella foto Hugo Maradona e la moglie Paola in collegamento con Mara Venier

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