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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cruciani: "Se in Ucraina muoiono persone è anche colpa nostra che non ci mettiamo un soldato"

Netta la posizione del giornalista sulle responsabilità dell'occidente nel conflitto

Si fa presto a dire "è colpa di Putin". Dopo 9 giorni in cui in Ucraina si combatte giorno e notte per fermare l'avanzata russa, c'è chi inizia ad allargare la caccia alle streghe oltre il Cremlino. Le responsabilità sono anche dell'occidente e secondo alcuni neanche poche. 

A togliersi il 'sassolino' dalla scarpa, ieri sera a Dritto e Rovescio, è stato l'ex segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferraro, che su quanto sta accadendo non ha dubbi: "Putin è un delinquente ma anche la Nato ha le sue responsabilità". Responsabilità che per Giuseppe Cruciani aumentano in questi giorni: "Uno se la dovrebbe prendere più con l'ignavia e con la debolezza dell'occidente di fronte a quello che accade. Ci sono in occidente potenze nucleari come la Russia, perciò la guerra nucleare non la dobbiamo temere solo noi. Lasciare che degli inerti vengano massacrati quotidianamente, nella speranza che Putin si fermi, senza volerci mettere un soldato, una vita umana, ma semplicemente dando aiuti militari che non si sa quando arriveranno e come verranno usati, è a mio parere un errore clamoroso".

Il conduttore della Zanzara non usa mezzi termini: "Oggi, nonostante l'isolamento e nonostante sia stato annunciato in lungo e in largo un aiuto militare da tutti, persino dalla Germania che non mandava armi all'estero dalla Seconda Guerra Mondiale, io credo che la debolezza estrema dell'occidente davanti a Putin sia diventata lampante. Ed è uno dei motivi per cui stanno morendo le persone - sentenzia Cruciani -. E' anche colpa nostra. Noi non vogliamo metterci un soldato, un uomo". Parole che hanno fatto saltare dalla sedia Ferrero: "Bisogna spingere per la tregua. Noi dovremmo dire che bisogna avere la tregua, lavorare per questo - incalza -. I governi occidentali, invece che fare come Draghi che dice 'non è il momento della discussione ma di mandare le armi', dovrebbero dire che è il momento della discussione. Come ha detto il Papa. Quella è una potenza nucleare, o la bombardiamo con le bombe nucleari oppure è difficile pensare che la guerra la vincano gli altri. Più armi mandiamo e più stiamo allungando il momento in cui si comincerà a discutere per traovare una tregua e la pace".

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