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Sabato, 20 Aprile 2024
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Maria De Filippi smarca Ballando, Milly chiarisce come sono andate le cose

La conduttrice del dance show di Rai 1, che torna da sabato 30 marzo, ha invitato la "rivale" ma non è mai arrivata nessuna risposta

La possibilità di vedere Maria De Filippi nei panni della ballerina per una notte, protagonista di una delle puntate della nuova edizione di Ballando con le stelle - al via, su Rai 1, da sabato 30 marzo - è sempre più remota. La regina di Mediaset non ha mai risposto all'invito di Milly Carlucci, che dopo averlo fatto sapere, qualche giorno fa, è tornata a parlarne ai microfoni dei Lunatici, su Radio 2, spiegando come sono andate davvero le cose: "Non è accaduto niente di particolare. Tempo fa andai ospite da Carlo Conti e gli dissi che visto che era amico della De Filippi avrei voluto consegnargli una lettera, sperando che Maria avesse voluto aprire la busta. Nella busta c'era una proposta che poteva essere divertente per il pubblico a casa. Proponevo una sorta di gemellaggio, cioè che lei fosse venuta da noi a fare la ballerina per una notte, ovviamente avremmo trovato il modo, visto che andremo in onda nello stesso giorno, alla stessa ora. Ovviamente io sarei stata pronta a contraccambiare. Per i telespettatori sarebbe stato un momento divertente".

Niente da fare per Queen Mary, Milly dovrà "accontentarsi" di altri ospiti e dei nuovi concorrenti: "Quest'anno sono molto determinati, molto combattivi e molto competitivi. Mi aspetto un anno molto vivace. C'è un lungo elenco di persone che mi piacerebbe avere come concorrenti, non voglio svelarne i nomi, perché prima o poi succederà".

La conduttrice ricorda anche gli esordi con Renzo Arbore e la prima volta che disse in famiglia di voler lavorare in tv: "I miei genitori essendo persone normali, provenienti da famiglie in cui tutti facevano un lavoro 'serio', chi era medico, chi magistrato, chi avvocato, chi militare, all'inizio erano scettici. Mio padre era militare come suo padre e come il padre di mia madre. Una figlia che volesse lavorare nello spettacolo era vista un po' così. Già ho un po' contrastato la famiglia perché non volevo fare giurisprudenza, non volevo fare il magistrato e ho scelto di iscrivermi ad architettura. Poi quando ho detto che avrei voluto lavorare nel mondo dello spettacolo è stato un bel colpo. Dobbiamo fare i conti con la mentalità dell'epoca. Oggi la televisione e lo spettacolo hanno invaso la vita di tutti, oggi se un ragazzo dice a casa che vuole lavorare in tv magari reagiscono bene, all'epoca, quando l'ho fatto io, era veramente una cosa insolita, rara, c'era solo la Rai, non c'erano tutti i canali di oggi, fare spettacolo sembrava potesse essere una cosa possibile solo per chi aveva dei genitori che venivano da quel mondo". I primi passi, appunto, con Arbore: "Lo ricordo con le stelline agli occhi, sembrava tutto una fiaba, troppo bello per essere vero. Un debutto dalla porta principale. E poi Arbore ci ha insegnato cosa volesse dire fare televisione. Se uno lo ascoltava, rubava con gli occhi e stava attento, capiva come si riusciva a mettere insieme un programma di successo".

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