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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Il piccolo Evan poteva essere salvato": le intercettazioni nella casa in cui veniva picchiato a Chi l'ha visto?

La trasmissione di Rai Tre e il caso del bambino di 21 mesi morto all'ospedale Maggiore di Modica il 17 agosto a causa delle botte ricevute

Il caso di Evan, bambino di soli 21 mesi, di Rosolini, morto all'ospedale Maggiore di Modica il 17 agosto a causa delle botte ricevute, è tornato ad essere tra i temi della puntata di ‘Chi l’ha visto?’ in onda ieri, mercoledì 16 settembre. La procura di Siracusa ritiene responsabili la giovane madre, Letizia Spatola e il suo compagno, Salvatore Blanco. Il bambino era stato tre volte al pronto soccorso in poche settimane per gravi lesioni e fratture. Le intercettazioni delle microspie in casa sarebbero state ascoltate dai Carabinieri solo dopo la sua morte. A sostenerlo ai microfoni del programma condotto da Federica Sciarelli è Natale Di Stefano, il legale della mamma: “Avevano fatto una perquisizione nel corso della quale avevano messo delle microspie. Ci sono state per 15 giorni intercettazioni ambientali non ascoltate dai Carabinieri”, ha raccontato. Gli strumenti avrebbero registrato qualcosa di importante, ma l'ascolto in diretta - quello che avrebbe potuto allertare e prevenire la morte del bambino – sarebbe mancato.  

“Sono state ascoltate solo dopo la morte. Si è detto che la qualità dell'ascolto non era buona, ma io mi chiedo come lo diventa successivamente. Quell'ascolto avrebbe potuto dare un corso diverso agli eventi”, ha concluso l'avvocato, mentre la mamma ha fatto sapere di non essere più manipolata e di volere giustizia per il suo Evan. 

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