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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ghali contro la sua imitazione a Tale e Quale Show: “È blackface, non mi ha fatto ridere”

Sui social la dura critica del cantante al programma che ha scurito il volto di Sergio Muniz durante la sua performance

A Ghali l’imitazione che Sergio Muniz ha fatto di lui durante la puntata finale di Tale e Quale Show non ha divertito proprio per niente. In particolare, il cantante non ha apprezzato il trucco realizzato per la performance del concorrente: “Non c'era bisogno di scurire il viso", ha esordito in un video postato sulle storie Instagram che mostravano le immagini della diretta di Rai Uno. Poi lo sfogo sulla pratica del blackface, pratica considerata razzista e che continua a far discutere perché utilizzata in tv.

“Non c'è bisogno di fare il blackface per imitare me o altri artisti - ha scritto Ghali - Potrete dire che esagero, che mi devo fare una risata e che non si vuole offendere nessuno, lo capisco. Ma per offendere qualcuno basta semplicemente essere ignoranti, non bisogna per forza essere cattivi o guidati dall'odio. Si può anche essere delle brave persone e non sapere che la storia del blackface va oltre un semplice make-up, trucco o travestimento”.

E ancora: “Non facciamo una bella figura né con chi è meno superficiale in questo paese e nemmeno con chi ci guarda da fuori”, ha scritto taggando il programma condotto da Carlo Conti: “Ci sono tante caratteristiche che si possono riprodurre ed imitare in un personaggio. È la seconda volta che mi emulate in questo modo, dipingendo la faccia oltre commenti usando luoghi comuni e paragoni su aspetto fisico e bellezza. Non mi sono offeso, davvero. Ma nemmeno ho riso. Bastava l'autotune ed un bel look. Perché il Blackface è condannato ovunque specie in un anno come questo, in cui gli avvenimenti e le proteste sono state alla portata di tutti”.

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Cos’è la blackface e perché considerata una pratica razzista

Blackface è uno stile di makeup teatrale nato nel XIX secolo che consiste nel truccarsi in modo marcatamente non realistico per assumere le sembianze stilizzate e stereotipate di una persona nera. L'utilizzo del blackface si è gradualmente concluso negli Stati Uniti con il Movimento per i diritti civili degli afroamericani di Martin Luther King che ne denunciò i preconcetti razzisti e denigratori negli anni sessanta.

Già in altre occasioni Tale e Quale Show era finito nel mirino di chi accusava il programma di utilizzare la pratica in questione, critiche a cui Carlo Conti aveva replicato in diretta: “Non interessa il colore della pelle o la loro religione, per noi è la celebrazione di grandi artisti”.  

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