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Mercoledì, 24 Aprile 2024
l'ultimo saluto

L'addio a Giampiero Galeazzi: camera ardente in Campidoglio e funerali in forma privata

La camera ardente del telecronista sarà allestita a Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, lunedì 15 novembre, dalle ore 11.30 alle ore 18.00

Roma saluta Giampiero Galeazzi, il cronista sportivo, conduttore della Rai ed ex canottiere morto venerdì scorso a 75 anni dopo una lunga malattia. La camera ardente sarà aperta in Campidoglio presso la Sala della Protomoteca lunedì 15 novembre, dalle ore 11.30 alle ore 18.00. I funerali, invece, saranno in forma privata, così da consentire alla moglie Laura e ai figli Gianluca e Susanna di salutare per l’ultima volta il loro amatissimo marito e padre nell’intimità del loro dolore.

La famiglia di Giampiero Galeazzi

Giampiero Galeazzi lascia l'amatissima moglie Laura, con cui è stato sposato per decenni, e i loro due figli, Gianluca e Susanna: 46 anni lui, 43 lei, entrambi giornalisti. Gianluca ha seguito le orme del padre diventando giornalista sportivo e lavorando principalmente per La7, mentre Susanna dopo esperienze a Sky è arrivata a Mediaset, dove ha lavorato con la redazione del Tg5 e di Verissimo. Lo storico telecronista è sempre stato molto riservato sulla sua famiglia, ma soprattutto ha sempre tenuto lontano dai riflettori il suo matrimonio. Di sua moglie Laura, lontana dal mondo dello spettacolo, si sa pochissimo, anche se nelle rare volte in cui ha parlato di lei pubblicamente emergeva in modo chiaro un grande amore reciproco e una dedizione d'altri tempi. 

L’addio a Giampiero Galeazzi

Unanime il cordoglio del mondo della tv e dello spettacolo intero per la scomparsa di Giampiero Galeazzi, avvenuta venerdì scorso. Malato da tempo, combatteva contro una grave forma di diabete, che però non ha mai spento il suo spirito. L’ultima apparizione televisiva risale a fine 2018, quando era stato ospite di Mara Venier a Domenica In ironizzando con la sua caratteristica voce, la stessa che ha accompagnato generazioni di italiani attraverso i più importanti eventi sportivi, dalle Olimpiadi ai Mondiali. Riconosciuto come uno dei migliori telecronisti della storia italiana, si portava dietro dal 1970 un soprannome che non lo ha mai lasciato: "Bisteccone", legato a una frase che il giornalista Gilberto Evangelisti gli rivolse prima di giocare un doppio di tennis con lui, alto e massiccio. E: "Ho perso Bisteccone mio" ha detto commossa Mara Venier aprendo la puntata di Domenica In nel suo ricordo, condiviso con i colleghi e gli amici di sempre.

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