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Giovedì, 25 Aprile 2024
Chiarimenti

Magalli dopo lo sfogo sulla 'programmazione schizofrenica' del suo quiz: "Nessun attacco alla Rai"

Il conduttore chiarisce il senso delle sue parole dopo il post su Facebook che aveva fatto scalpore

Il duro sfogo di Giancarlo Magalli contro la programmazione "schizofrenica" riservata al suo quiz Una parola di troppo non era passato inosservato. Il conduttore, dopo il post su Facebook nel quale si era scusato con i telespettatori per i continui cambi di palinsesto dovuti alle decisioni di Rai Due, è tornato sulla vicenda per chiarire alcuni punti. "Non c'è alcun attacco alla Rai, ho solo fatto un post su Facebook per scusarmi con i tanti telespettatori che mi scrivono chiedendomi i motivi delle frequenti cancellazioni del programma. Qualcuno doveva pur farlo", ha Magalli all’Adnkronos. "È la solita vicenda che viene ingigantita, allargata, da vari siti che vogliono fare sensazionalismo - ha spiegato il conduttore - Non ho nulla contro la Rai, anzi. Invece di 'schizofrenica' avrei potuto dire 'fantasiosa' ma non sarebbe cambiato nulla".

Perché "fantasiosa"? Una parola di troppo è "un programma nato per andare in onda cinque giorni a settimana per 30 puntate, da ottobre a dicembre. Questo era l'accordo che avevo con il direttore di Rai2 Ludovico Di Meo. E così avrebbe funzionato negli ascolti, perché è un programma che piace e che quando viene trasmesso con continuità, fa il 4%, uno share che in quella fascia oraria (dalle 17:15 alle 18:00 su Rai2) è molto buono. Poi però i giorni sono diventati quattro perché il venerdì ce l'hanno tolto per trasmettere un altro programma, poi diventano tre o due perché un giorno c'è il volley, un altro il calcio, un altro ancora la diretta dalla Camera o dal Senato. È chiaro che la Rai può decidere di mandare in onda quello che vuole, ma con queste continue sospensioni non si riesce a creare l'affezione che è alla base dei risultati di ascolto di un programma. E quindi la settimana successiva, quando torniamo in onda, partiamo dal 2 o 3%...".

Le 30 puntate previste di Una parola di troppo, ha assicurato Magalli, "si faranno tutte”. Non solo: "Avremo anche uno speciale Telethon". Il problema però, ribadisce, è un altro: "Il programma avrebbe meritato di andare in onda con regolarità, senza tutte queste sospensioni per fare spazio ad altre cose, molte delle quali non si capisce perché non siano andate sui canali dedicati, senza togliere spazio a un programma che alla gente piace molto, per il quale ho ricevuto solo lodi, lo guardano tutti e giocano da casa in famiglia. Ecco perché ho fatto quel post, solo per scusarmi con i telespettatori. Poi alcuni siti lo hanno 'sensazionalizzato' scrivendo che io attaccavo la Rai. Tutte fesserie, non attacco proprio nessuno. Ho solo evidenziato un problema di continuità della programmazione che un po' ci ha danneggiato".

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