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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Io sono Babbo Natale": l'ultimo film di Gigi Proietti

Insieme a Marco Giallini, l'artista è stato protagonista di una commedia per la regia di Edoardo Falcone che, prima delle nuove disposizioni anti-Covid, sarebbe dovuta uscire nelle sale a dicembre 2020

Gigi Proietti se n’è andato oggi, 2 novembre 2020, lasciando una sterminata eredità tra spettacoli, teatrali e televisivi, e film per il cinema. L’ultimo, ‘Io sono Babbo Natale’, è stato girato a Roma all’inizio del 2020. Firmato da Edoardo Falcone, la commedia vede Gigi Proietti protagonista insieme a Marco Giallini.

‘Io sono Babbo Natale’, la trama dell’ultimo film di Gigi Proietti

‘Io sono Babbo Natale’ è un film di genere commedia diretto da Edoardo Falcone, con Marco Giallini e Gigi Proietti. Prima delle disposizioni emanate in vista del contenimento del coronavirus che ha chiuso le sale cinematografiche, la sua uscita nelle sale era stata prevista per il 3 dicembre 2020.

La pellicola racconta la storia di un ex detenuto di nome Ettore (Marco Giallini), che conduce un'esistenza disperata, priva di stimoli e irrequieta. Finito in prigione a causa di una rapina, l'uomo non ha mai tradito i suoi complici, tenendo i nomi per sé. I suoi legami familiari sono totalmente inesistenti, infatti dopo essersi lasciato con la sua compagna Laura, non hai mai conosciuto la figlia avuta da lei. La sua unica prospettiva per il futuro è quella di continuare a fare quello che ha sempre fatto: rubare.

È proprio durante uno dei suoi furti che giunge nella dimora di Nicola (Gigi Proietti), un adorabile signore che non ha nulla di valore in casa sua. L'unica cosa importante che può dare a Ettore è un'informazione sulla sua identità: Nicola afferma di essere il vero Babbo Natale. Il rapinatore non crede alle parole dell'uomo che ha di fronte, ma ancora di più stenta a credere all'esistenza di Babbo Natale.

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“‘Ndo cojo cojo”, l’ultimo libro di Gigi Proietti

Alla soglia degli 80 anni, Gigi Proietti era impegnato nella scrittura di un libro di memorie dal titolo ‘Ndo cojo cojo - Fuori da ogni regola’. “Racconterò degli amici, della gente che ho incontrato”, disse l’artiste a Repubblica in una delle sue ultime interviste a proposito di un testo che parla di amici, addetti ai lavori e gente che aveva conosciuto nella sua lunga e gloriosa vita. E proprio riguardo agli amici, in quell’ultimo dialogo con Silvia Fumarola di ottobre scorso confidò: “Per motivi diversi ce ne sono stati vari. Ho amato la frequentazione con Vittorio Gassman, non era un maestro di vita ma era un uomo di un’intelligenza finissima, molto più moderno di quanto si potesse immaginare. Sensibilissimo, non a caso ha sofferto di depressione”. Se era capitato anche a lui? “Appaio come una persona molto sicura di sé ma ho fragilità mostruose, anzi, suonano ancora più profonde perché sono a contrasto”, disse.

Nell’ultimo periodo segnato dall’emergenza sanitaria, Gigi Proietti se ne stava a casa, “buono buono, perché questo non è il periodo per fare gli spiritosi e perché ormai c’ho un’età. Non la posso manco nascondere”, spiegava: “Non è un periodo facile per nessuno. Deprime perché fanno a gara a chi te mette più paura ma fanno bene. Non sono un guascone, la situazione è seria e poi spuntano quelli come Trump, pericolosissimi. Ci si fa belli trasgredendo. Non sai come girarti, mi mette un po’ d’ansia proprio la mancanza di sacralità della vita da parte dei vecchi citrulli e dei ragazzini, a prescindere dal Covid. La vita è una. So’ diventato vecchio?”.

No, verrebbe da risponderli oggi. Solo eterno.

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