Addio a Gualtiero Marchesi, tanti chef vip ai funerali: ”Ora sei tra le vere stelle"
Nella chiesa di Santa Maria del Suffragio a Milano, l'ultimo saluto allo chef. Tanti i colleghi vip presenti
Chiesa piena. Gli alti cappelli dei cuochi in divisa a svettare su tutti. E tanti chef, suoi "figli", tra la folla, fatta di amici e semplici cittadini. Milano ha detto addio a Gualtiero Marchesi, lo chef che rivoluzionò la cucina italiana morto martedì a ottantasette anni.
Come riporta Milano Today, i funerali si sono tenuti venerdì mattina nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, gremita e commossa. Le esequie sono state accompagnate dalle note di Bach che i nipoti musicisti dello stesso Marchesi, Guglielmo, Lucrezia e Bartolomeo, hanno voluto suonare per il nonno.
All'arrivo del feretro, un uomo ha sollevato un cartello con la scritta "Adesso sei tra le vere stelle", in riferimento alla scelta dello chef - anche quella unica - di restituire alla prestigiosa Guida Michelin, con cui si era duramente scontrato, le stelle che gli erano state assegnate.
Tutti gli chef vip in chiesa
E di "stellati" venerdì in platea ce n'erano tanti. Tutti chef cresciuti sotto l'ala del Maestro - così era chiamato Marchesi -, che gli hanno voluto dire addio per l'ultima volta. In chiesa hanno così trovato spazio Davide Oldani, Enrico Cerea, Antonio Santini, Pietro Leemann, Ernst Knam Massimo Bottura. E ancora: Antonio Cannavacciuolo, Philippe Léveillé, Claudio Sadler, Enrico Darflingher, Toni e Terry Sarcina, Sergio Mei, Lino Stoppani.
Assenti, invece, Carlo Cracco - altro "figlioccio" dello chef - e Berton, che non sono riusciti a tornare in Italia in tempo utile.
Gualtiero Marchesi, i piatti più famosi del grande chef
Una via per Marchesi
Non solo l'addio, però. Perché Milano, per ammissione del sindaco Beppe Sala, è pronta a tenere viva la memoria del cuoco meneghino. Giovedì, durante la visita alla camera ardente al teatro Dal verme, il primo cittadino ha promesso che tra dieci anni - il tempo stabilito per legge - in città ci sarà via Gualtiero Marchesi.