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Venerdì, 19 Aprile 2024

Claudio Pizzigallo

Giornalista

Fatevi un favore, guardate il film italiano "Il grande passo" su Prime Video

Forse non lo avete notato, perché non ha (per ora) grande risalto sulla homepage di Amazon Prime Video, ma nei giorni scorsi, come vi abbiamo segnalato, è uscito sulla piattaforma un film del 2019 che si intitola Il grande passo.

Si tratta di un film italiano, italianissimo, una commedia diretta da Antonio Padovan (regista anche di Finché c'è Prosecco c'è speranza) e interpretata da Giuseppe Battiston (Pane e tulipani, Tutti pazzi per amore, Perfetti sconosciuti) e Stefano Fresi (l'Alberto Petrelli di Smetto quando voglio). 

Che vi piacciano i film italiani o che non siate grandi fan del cinema nostrano poco importa: quasi sicuramente, Il grande passo vi piacerà molto, come è piaciuto a noi. Se non vi fidate, vi invitiamo a leggere la trama e la nostra recensione di questo film, secondo noi tra i migliori titoli italiani su Prime Video. 

Di cosa parla il film "Il grande passo"

Mario (Fresi) ha una ferramenta e vive a Roma con la madre. Un giorno riceve una chiamata da un avvocato (Roberto Citran) che gli dice che su in Veneto suo fratello (per parte di padre) Dario è stato arrestato per un incendio in un campo, e ora rischia il tso o la galera. 

Il punto è che Mario e Dario si sono visti una sola volta nella vita, e che tra l'altro nessuno ha un bel rapporto con il padre (il grande Flavio Bucci, scomparso nel 2020 dopo una lunga carriera), uno che per due volte ha lasciato moglie e figlio e se n'è andato inventando bugie, ma siccome Mario è un uomo di buon cuore si convince e prende la corriera per andare a stare da Dario il tempo necessario a sistemare le cose: forse un giorno, o forse un po' di più. 

Quello che Mario non sa, ma che noi spettatori abbiamo visto nella prima scena, è che l'incendio è avvenuto in seguito a un incidente provocato da un razzo che Dario ha costruito per provare a volare sulla luna. Sì, perché il grande passo del titolo è proprio quello dell'astronauta Neil Armstrong, il primo uomo sulla luna: "un piccolo passo per l'uomo, un grande passo (o meglio un balzo gigantesco) per l'umanità" è la storica frase che pronunciò nel luglio 1969, mettendo il piede sul suolo lunare in diretta televisiva mondiale, davanti anche agli occhi di un piccolo Dario, segnato per sempre da quella notte.

Dario però non è il classico sognatore dall'espressione stralunata e lo sguardo buono. Dario è - stazza a parte - il contrario di Mario: irascibile, nervoso, solitario e sempre pronto ad azzuffarsi, che sia col vicino o con gli avventori del bar nella piazza del paesino del Polesine dove si trova la sua cascina. 

E quindi la convivenza, e la confidenza tra i due fratelli stentano parecchio a funzionare, con Mario che più volte è tentato di tornarsene a Roma. Poi però... guardate il trailer del film se volete saperne di più o continuate a leggere se non volete nessun tipo di spoiler.

Perché guardare assolutamente "Il grande passo"

Al Torino Film Festival del 2019, sia Battiston sia Fresi furono premiati come migliori attori, grazie alla loro performance in Il Grande Passo. A nostro avviso, questo film avrebbe meritato persino molto di più, a livello di riconoscimenti.

Se pensiamo a un aggettivo per il grande passo, il primo che ci viene in mente è "delicato". Delicato come il tocco del regista, che racconta una storia familiare anche difficile (ok, non ai livelli di Mio fratello, mia sorella o di Luna Park) con una leggerezza fiabesca, senza mai calcare la mano in senso drammatico, senza addolcire i suoi personaggi, e portandoci per mano lungo una storia dal significato profondo.

Il grande passo fa ridere più volte, e al contempo ci immerge (con delicatezza, appunto) in un ambiente aspro come la campagna veneta, in cui il duro lavoro è una caratteristica propria anche di quelli che vengono considerati pazzi e magari chiamati "Luna storta". Così, questo film del veneziano Padovan (autore di regia, soggetto e sceneggiatura) è un lavoro esemplare, una dimostrazione pratica di come a un film bastino - si fa per dire - una bella storia, dei bravi attori e una sceneggiatura scritta con amore e dedizione per confezionare un piccolo capolavoro, anche con un budget ridotto. 

E - scusate lo spoiler - è come se per quell'ora e mezza è come se Padovan ci spiegasse il senso ultimo della frase che Dario ricorda detta da suo padre, quella sul fatto che la differenza tra gli esseri umani e gli altri animali è nella nostra capacità di sognare, di avere sempre qualcosa di grande da raggiungere. E che lo si raggiunga o meno, alla fine, conta relativamente: quel che conta è il viaggio, e magari la compagnia.

Voto: 9 

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