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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Joe Bastianich inviato al confine polacco per Le Iene: "30 km di coda, ci sono solo donne e bambini"

L'imprenditore si è trovato direttamente coinvolto nella missione umanitaria

Joe Bastianich si trova al confine polacco dell'Ungheria, lì riveste il ruolo di inviato di guerra per Le Iene. L'imprenditore e ormai ex volto di Masterchef ha iniziato un nuovo percorso televisivo indossando l'ormai nota mise fatta di camicia bianca e giacca e cravatta nera.

Bastianich sta raccontando la fuga degli ucraini "soprattutto donne e bambini" che stanno lasciando le zone di guerra in cerca di speranza e salvezza. Nei suoi video si vedono le tende organizzate dalla Polonia per aiutare i profughi, i bambini in braccio alle madri. Le lunghissime code per uscire dall'Ucraina hanno provato grandi e piccoli e le "persone sono disperate, mancano cibo, acqua, coperte, pannolini: sto vedendo scene da seconda guerra mondiale" racconta l'imprenditore.

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Il racconto di Joe Bastianich dal confine polacco

"La situazione è apocalittica fuggono solo donne e bambini, hanno percorso 30 km di coda, perché gli uomini ucraini tra i 18 e i 60 anni non possono uscire dal Paese, sono tutti chiamati in servizio. I più fortunati hanno qualcuno che li aspetta in Polonia, per gli altri ci sono delle tende. Chi è in coda necessita di tutto, mancano cibo, acqua, coperte, pannolini. Serve tutto".

Una svolta inaspettata per il volto della tv che si è trovato direttamente coinvolto nella missione di soccorso, Bastianich ha infatti raccontato che per lui è più facile fare da spola, visto che ha il passaporto italiano e americano, e porta "generi di prima necessità alle famiglie" facendo meno coda. "Ma comincia a scarseggiare tutto: devo dire che i civili polacchi che vivono qui aiutano molto. Accolgono i profughi e mettono a disposizione quello che hanno. Anche la polizia polacca fa passare con facilità chi può dare una mano. Ma parliamo di migliaia di persone che premono al confine, serve un’organizzazione umanitaria".

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"I polacchi sono molto gentili cercano di aiutare in tutti i modi possibili. Ci sono delle nuove tende, accolgono la gente che arriva dall'Ucraina, magari per qualcuno che aspetta un passaggio. Dentro c'è il riscaldamento, ci sono cibo, bevande calde" ha raccontato ancora. Impossibile non commuoversi guardando le immagini di bambini che dormono con il viso poggiato su un tavolo, o degli abbracci tra chi fugge e chi stava aspettando di rivedere il volto amico. 

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