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Martedì, 23 Aprile 2024
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Luca Zingaretti, il commovente addio alla madre Emma: “Un immenso, terrorizzante vuoto”

Su Instagram l'emozionante ricordo dell'attore che ha dedicato un post alla mamma scomparsa lo scorso 8 ottobre 2020

“Non conta l’età che hai quando una madre se ne va, né l’età della madre che se ne va. In qualunque momento, in qualunque modo questo accada resterà solo un grande, immenso, terrorizzante vuoto”: inizia così il primo dei due lunghi post scritti da Luca Zingaretti in ricordo della mamma Emma di Capua, scomparsa lo scorso 8 ottobre a 83 anni. Su Instagram l’attore, fratello del presidente della Regione Lazio Nicola e della sorella Angela, ha voluto condividere con i follower il ricordo della donna, ritratta con lui sorridente nella foto che completa il racconto di una vita piena di storia.  

“Nostra madre si chiamava Emma. Emma di Capua. Ma il mondo la chiamava Mimmi. Mimmi se n’è andata giovedi mattina alle 9.04 Ogni scarrafone è bello all’uocchie ‘e mamma soia. MA anche ogni mamma è unica agli occhi dei suoi scarrafoni”, si legge nel post: “Mia madre, Mimmi, era una donna speciale. Una donna che spandeva amore ed energia positiva nel mondo. Mimmi accoglieva tutti, il povero e il ricco, il potente e il diseredato, l’amico e il nemico. Lo ammaliava con la sua dolcezza, con la sua capacità di fare amicizia, di mettere tutti sullo stesso piano perché alla fine tutti esseri umani siamo”.

“Mamma ci ha insegnato a rispettare le donne e gli uomini a prescindere dalla razza, dalla religione, dal modo di vivere la sessualità o da qualunque altro metodo di discriminazione”, scrive ancora l’attore anche a nome dei suoi fratelli: “Nostra madre, Mimmi, consolava tutti. Era capace di portare allegria ovunque e se oggi fosse qui sono sicuro che sarebbe capace di alleggerire i nostri cuori. Spandeva amore nel mondo e andandosene ne ha lasciato una scia lunghissima dietro di sé. Per tutti. Per chi l’ha frequentata sporadicamente o per poco
e per la sua famiglia, per i suoi amati cugini, per le sue adorate amiche, per i suoi amici. La gente che la conosceva tendeva ad attaccarsi a lei irresistibilmente perché avvertiva che in quella piccola donna c’era una grande magia”.

Lutto per Luca e Nicola Zingaretti: è morta la madre Emma Di Capua

Luca Zingaretti ricorda la madre Emma: “Da piccola ha vissuto la paura della deportazione”

Emma di Capua proveniva da una famiglia ebraica romana e quando aveva 7 anni riuscì per un caso a sfuggire, con la sorella e i genitori, ai rastrellamenti dei nazisti dell'ottobre 1943, mentre sua nonna Ester fu deportata ad Auschwitz. Luca Zingaretti ha fatto riferimento al drammatico episodio nel prosieguo di un racconto che ha commosso molto i suoi follower, numerosi nel restituirgli tutto l’affetto possibile sotto forma di messaggi.  

“Mamma da piccola ha vissuto la paura della deportazione. Si è vista bussare le SS alla porta di casa in cerca di suo padre. Forse è per questo che non era capace di odiare nessuno ed era pronta a prendere sempre il meglio della vita”, ha scritto: “Mamma ci ha portato ai concerti, a teatro, ai musei, in viaggio, ci ha consigliato come e cosa leggere, ci ha invitati a cogliere il positivo nel mondo, ad amare la bellezza”. Un accenno, poi, alla malattia che l’ha portata via da questa vita che – dice – “amava in ogni suo aspetto”.

“E l’ha vissuta questa vita, l’ha “mozzicata” fino all’ultimo boccone. L’ha amata Anche mentre la malattia la tormentava era lei che faceva coraggio a noi”

Poi una riflessione sulla sua vita che diventa metafora del lavoro di attore e regista: “Un famoso regista italiano si lascia sempre una settimana di riprese da parte. Se deve fare un film di otto settimane ne gira 7, vede quello che ha combinato e quando è pronto, quando ha capito cosa manca al suo film, gira l’ottava. La vita dovrebbe essere così, la morte dovrebbe concederci questo privilegio: ridarci per un attimo la persona che se ne è andata per potergli dire tutto quello che non siamo riusciti a dirgli in vita”.

“Se mamma tornasse gli diremmo: “grazie di tutto mamma e scusa di tutto, grazie soprattutto per l’amore con cui hai unito questa famiglia. sei stata una mamma meravigliosa”, la conclusione dell’emozionante post: “Sei stata una nonna stupenda, una zia, una moglie, una suocera, una nuora, un’amica meravigliosa, sei la donna che ci ha insegnato con il l’esempio, con quella tua energia che leniva, a vivere la vita con gioia e gratitudine. Siamo orgogliosi di te”.

Non conta l’età che hai quando una madre se ne va, né l’età della madre che se ne va. In qualunque momento, in qualunque modo questo accada resterà solo un grande, immenso, terrorizzante vuoto. Nostra madre si chiamava Emma. Emma di Capua. Ma il mondo la chiamava Mimmi. Mimmi se n’è andata giovedi mattina alle 9.04 Ogni scarrafone è bello all’uocchie ‘e mamma soia. MA anche ogni mamma è unica agli occhi dei suoi scarrafoni. Mia madre, Mimmi, era una donna speciale. Una donna che spandeva amore ed energia positiva nel mondo Mimmi accoglieva tutti, il povero e il ricco, il potente e il diseredato, l’amico e il nemico. Lo ammaliava con la sua dolcezza, con la sua capacità di fare amicizia, di mettere tutti sullo stesso piano perché alla fine tutti esseri umani siamo. Mamma ci ha insegnato a rispettare le donne e gli uomini a prescindere dalla razza, dalla religione, dal modo di vivere la sessualità o da qualunque altro metodo di discriminazione. Nostra madre, Mimmi, consolava tutti. Era capace di portare allegria ovunque e se oggi fosse qui sono sicuro che sarebbe capace di alleggerire i nostri cuori. Spandeva amore nel mondo e andandosene ne ha lasciato una scia lunghissima dietro di sé. Per tutti. Per chi l’ha frequentata sporadicamente o per poco e per la sua famiglia, per i suoi amati cugini, per le sue adorate amiche, per i suoi amici. La gente che la conosceva tendeva ad attaccarsi a lei irresistibilmente perché avvertiva che in quella piccola donna c’era una grande magia. Persino i medici e il personale paramedico che l’hanno accompagnata in questi tre anni di lotta contro la malattia, non sono riusciti con lei a mantenere quelle distanze che devono imparare a costruire con i pazienti per sopravvivere. Li ringraziamo tutti sentitamente, accoratamente. Mamma da piccola ha vissuto la paura della deportazione. Si è vista bussare le SS alla porta di casa in cerca di suo padre. Forse è per questo che non era capace di odiare nessuno ed era pronta a prendere sempre il meglio della vita Mamma ci ha portato ai concerti, a teatro, ai musei, in viaggio, ci ha consigliato come e cosa leggere, ci ha invitati a cogliere il positivo nel mondo, ad amare

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