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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Lucarelli vs d’Urso: “Ha perso l’appello, sono stata assolta. Questa è la sentenza, cara Barbara”

In un post pubblicato su Facebook la giornalista, querelata dalla conduttrice per un commento relativo alla sua partecipazione a 'Le invasioni barbariche, ha pubblicato le motivazioni della sentenza di assoluzione

"L'applauso del pubblico delle Invasioni alla d'Urso ricordava più o meno quello alla bara di Priebke": per questa frase scritta su Twitter da Selvaggia Lucarelli per commentare l’accoglienza che il pubblico del programma di La7 ‘Le invasioni barbariche’ aveva riservato a Barbara d’Urso, la giornalista era stata destinataria di una querela da parte della conduttrice. Era il 2014 e adesso, dopo oltre cinque anni, i giudici si sono espressi sulla presunta ‘lesività’ di quel commento social e hanno assolto Selvaggia Lucarelli che, con un post su Facebook, ha pubblicato le motivazioni della sentenza

Lucarelli assolta dopo la querela della d’Urso: “Questa è la sentenza cara Barbara”

Il 4 luglio scorso Selvaggia Lucarelli aveva comunicato di aver vinto l’appello del processo instaurato da Barbara d’Urso: “Il fatto non costituisce reato”, la formula di assoluzione della scrittrice che oggi, con un post su Facebook, ha reso note le motivazioni e pubblicato le foto della sentenza non senza tornare sull’episodio e lanciare un messaggio pungente alla controparte.

“Come saprete la donna che continua a querelarmi da anni senza successo (pensate alle nostre tasse che se ne vanno perché non accetta il dissenso o una battuta), ha perso l’appello e sono stata assolta. (ringrazio l’avvocato Caterina Malavenda e il precedente Isabella Corlaita). Mi aveva querelata perché nel vederle fare il suo ingresso a ‘Le invasioni barbariche’ anni fa accolta più che tiepidamente dal pubblico, avevo scritto su Twitter ‘L’applauso del pubblico delle Invasioni alla d’Urso ricordava più o meno quello alla bara di Priebke’” ha esordito. “Una battuta, fine. E invece no, lesa maestà. Tribunali. Misurazione del tempo degli applausi!!!
Col cuore, ovviamente. (lei che nelle interviste dice sempre di non avere nemici, di volare alto, di ignorare le critiche e mandare energia positiva a tutti, come no)”.

“Ero stata condannata in primo grado da un giudice che nelle motivazioni diceva che l’avevo offesa su TWISTAGRAM. Ripetuto più volte eh. Lei ovviamente aveva fatto comunicati trionfanti (COMUNICATI!) annunciando che con i soldi che avrei dovuto darle avrebbe fatto donazioni. Si era dimenticata di specificare che io non ero stata condannata a darle nulla sull’unghia, ma c’era un appello, sai com’è”, si legge ancora prima di descrivere le motivazioni della sentenza d’appello. “Sono divertenti”, specifica Lucarelli: “I giudici dicono che in effetti, vista la sua notorietà, è stata l’ospite meno applaudito della puntata e che la Bignardi, imbarazzata, ha dovuto chiedere un altro applauso. Aggiungendo che non si capisce come ci possa essere un collegamento tra una SOUBRETTE e un personaggio storico, a parte quello evidente della satira. Nel frattempo un’altra sua querela sempre nei miei confronti è stata archiviata”.

Infine, la stoccata alla conduttrice con foto annesse: “Ah, questa è la sentenza cara Barbara. E purtroppo non è possibile farla passare per una vittoria su Instagram con hashtag trionfanti”.

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