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Martedì, 19 Marzo 2024
un'altra coltellata

Le Iene, parla il fratello di Malika: "I miei genitori hanno fatto domanda per disconoscerla"

Cacciata di casa e minacciata dalla famiglia perché omosessuale. La 22enne di Castelfiorentino non poteva aspettarsi tanto odio da parte di chi dovrebbe amarla di più

(Nel video il servizio de Le Iene su Malika)

Cacciata di casa e minacciata dalla sua famiglia dopo aver fatto coming out. "Se torni ti ammazziamo, meglio 50 anni di carcere che una figlia lesbica" le hanno detto i suoi genitori, aggiungendo altre frasi orribili: "Meglio una figlia drogata che lesbica. Mi parli di altra gente? Son fortunati perché hanno figli normali, e solo noi s'ha uno schifo così". Nei confronti di Malika, 22enne di Castelfiorentino, si è sollevata da giorni un'ondata di affetto e solidarietà: tanti i messaggi arrivati per lei dal mondo politico, dello spettacolo e dello sport, diverse le trasmissioni televisive che la stanno invitando per darle voce e condannare tanto ingiustificabile odio, 78 mila euro raccolto finora su GoFoundMe. 

Ieri sera Malika era ospite a Le Iene, dove è andato in onda un servizio di Veronica Ruggeri che giorni fa l'aveva incontrata per aiutarla a ricucire i rapporti con la sua famiglia, ma nessuno di loro ne vuole sapere. L'inviata è riuscita a mettersi in contatto con il fratello Samir, dal quale sono arrivate altre coltellate: "Io non prendo le parti di una persona che fa schifo. Dammi una coltellata, rubami la roba in casa, io un domani ti riparlerò. Ma non mandarmi i carabinieri a casa" ha detto il ragazzo, a cui il fatto che la sorella abbia una fidanzata "non va bene". Poi, al telefono, continua: "Ci doveva riflettere molto bene. Questa reazione da parte dei miei, lei lo sapeva nei minimi dettagli. E' una cosa che andrà avanti per anni. Ci vorranno anni prima di mettersi tutti e quattro a tavola e mangiare un boccone insieme. La prima cosa che mia mamma mi ha detto è stata 'per la droga c'è la cura, per questo no', loro la reputano proprio una malattia. Le hanno tolto la residenza e quindi lei è senza fissa dimora e in più è disconosciuta, come se la mia mamma non l'avesse mai partorita - conclude - La residenza gliel'hanno tolta tre giorni fa in Comune e per il disconoscimento hanno fatto la richiesta. Sicuramente non la cancellerò, i miei non lo so".

"Dentro mi sento demolita, a pezzi" ha commentato tra le lacrime Malika, che poi in studio ha detto dei genitori: "Sono loro ad aver bisogno di aiuto. Non tornerei da loro, però li perdonerei". Sul caso la procura di Firenze ha aperto un'indagine. Le verifiche, portate avanti dai carabinieri della compagnia di Empoli si starebbero concentrando proprio sulle minacce rivolte dalla mamma, documentate peraltro in una conversazione registrata dalla ragazza, che è stata cacciata di casa.

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