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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Mamma "tradizionale", artista straordinaria, gigante della solidarietà: l'intervista a Lorella Cuccarini

Trent'anni di carriera, 4 figli, un marito che ama e l'impegno costante al fianco di chi è meno fortunato: così la conduttrice si racconta a Today

"Pronto, sono Lorella". La voce dall'altra parte del telefono è gentile, qualità rara, come rara è la semplicità con cui Lorella Cuccarini si racconta tra famiglia, carriera e solidarietà. Da oltre vent'anni l'Associazione Trenta Ore per la Vita, di cui è fondatrice e testimonial, promuove e sostiene ricerca e progetti solidali, e quest'anno è scesa in campo contro l'epilessia dei bambini. E' dedicata a loro la campagna che dal 2 ottobre, fino a domenica 8, è ospite delle reti Rai, e dal 9 al 15 ottobre su La7, con il numero solidale 45546 attivo dal 2 al 17 ottobre.

E' partita la raccolta fondi di "Trenta Ore per la Vita", quest'anno in campo contro l'epilessia dei bambini. Come mai questa scelta? Se ne parla poco di epilessia?
"Se ne parla troppo poco rispetto ai dati che abbiamo riscontrato. C'è stata una richiesta da parte della Federazione Italiana Epilessia e dell'ospedale Bambin Gesù di Roma, perché ci sono numeri molto importanti: 500 mila malati solo in Italia, 30 mila ogni anno, e il 60% sono bambini. E' una malattia di cui non si parla quasi mai. L'intento è da una parte buttare giù il muro del silenzio e far sì che i malati di epilessia possano iniziare a parlare dei loro problemi, e dall'altra contrastare la malattia: parlarne per farla conoscere e curarla, cercare la cura migliore per i bambini farmacoresistenti. Vogliamo dotare il Bambin Gesù di apparecchiature di ultima generazione per monitorare i bambini fin dall'esordio della malattia. Si cerca di limitare i danni con la cura giusta". 

L'Associazione Trenta Ore per la Vita è nata nel 1994, quanto è stato fatto da allora?
"Tanto: 800 progetti distribuiti su tutto il territorio, alcuni anche fuori dall'Italia, abbiamo sostenuto oltre 60 associazioni. Non abbiamo mai raccolto per noi, ma per associazioni che hanno bisogno di riflettori sui loro problemi e non hanno tante possibilità per realizzare i loro progetti. Sono state tutte tematiche affrontate con grande serietà, abbiamo iniziato con la sclerosi multipla, quando ancora non se ne parlava, e ora è una delle associazioni più importanti che ci sono in italia (A.I.S.M., ndr). Il grande potenziamento ce l'ha avuto con i due anni al nostro fianco. Mettiamo a disposizione un know-how che può dare tanto".

Sempre in prima linea quando si tratta di beneficenza, la tua Associazione spesso si è occupata e si occupa di bambini, di famiglie, un tema su cui sei molto sensibile avendo 4 figli. Che mamma sei?
"Spero di essere una buona mamma, certamente sono una mamma tradizionale. Il mio modello di mamma era bellissimo, e ognuno cerca di ripetere quello che ha vissuto quando era bambino, con piccole aggiunte. Cerco di non essere particolarmente apprensiva, lascio la giusta indipendenza ai figli, ma sono sempre molto presente. Ho sempre cercato di essere al loro fianco come punto di riferimento, e spero di essere capace di fare anche un passo indietro quando è giusto. Non sempre è facile, soprattutto ora che iniziano ad essere grandi e a prendere la loro strada".

Una famiglia unita che tu e tuo marito, Silvio Testi, avete saputo proteggere in tutti questi anni. Qual è il vostro segreto?
"Io non credo ci sia un segreto in particolare. C'è una grande volontà di tenere fede a quella promessa fatta anni fa. Non bisogna mai perdere di vista la famiglia. Insieme siamo una forza incredibile, ma non è sempre facile. All'interno di ogni rapporto ci sono mille difficoltà, siamo abituati a metterci al centro dell'universo, e al primo raffreddore ognuno pensa per sé. Invece si deve avere voglia di fare un passo indietro, a volte metterci da parte, e curarsi a vicenda. Ci sono rapporti che vale la pena curare e proteggere. Ci vuole sacrificio, servono tanti elementi, ma se ci sono ci si riesce". 

Da ottobre torni a teatro con la commedia "Non mi hai più detto ti amo", poi ancora in tour con "La regina di ghiaccio", ma in tv ti rivedremo? Chi potrebbe essere un'altra "nemica amatissima" con cui dividere uno studio?
"Quest'anno sarò sempre in teatro, ci sono oltre 170 repliche, non ci sarebbe nemmeno tempo per un programma televisivo. Mi piacerebbe lavorare con l'amico amatissimo Fiorello, se proprio devo sognare preferisco sognare con un compagno che mi piace molto e con cui mi trovo bene. Questa settimana girerò per i palinsesti Rai, ma quest'anno solo teatro. Il prossimo anno si vedrà". 

Una donna straordinaria, una grande artista con una carriera costellata di successi, le cose da chiederti sarebbero troppe. Una domanda che vuoi ti facessero per dire qualcosa che non hai mai detto...
"Non so se c'è mai stato qualcosa che non mi sia mai stato chiesto, in 32 anni di carriera mi hanno davvero chiesto un po' tutto. Dovrei trovare una cosa molto particolare, e diciamo che sono molto più lineare come persona".

E umile, questo lo aggiungiamo noi.

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