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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Maria De Filippi sul suo esordio in tv: "Mai sostenuto un provino. Io al posto di Lella Costa incinta"

La conduttrice ricorda il debutto nel lontano settembre 1992: "Già da allora volevo destrutturare il canone e scardinare la regola televisiva per cercare negli altri gli unici sentimenti che arrivino davvero dall’altra parte dello schermo: verità e spontaneità"

Sono trascorsi 28 anni da quando una giovanissima Maria De Filippi esordiva impacciata davanti alle telecamere di Canale 5 per presentare ‘Amici’.  Era il 26 settembre del 1992, ed è anche a quel giorno che segnò il suo debutto televisivo che lei, ‘Mary The Queen’ (come la chiamano ormai i fan che non si perdono neppure una puntata dei programmi che firma) ha fatto accenno in una lunga intervista rilasciata a Vanity Fair.

Probabilmente gran parte dei componenti della platea che oggi la segue fedelissima non era nemmeno nata quando con un  sorriso imbarazzato parlò per la prima volta in tv. Allora il programma che oggi affianca al titolo quel ‘di Maria De Filippi’ come marchio di fabbrica era un talk show, uno spazio dedicato ai giovani che discutevano di tematiche a loro attinenti, e a mediare le discussioni c’era l’attrice e scrittrice Lella Costa. Poi, dal nulla, quasi per caso, il pubblico si trovò davanti lei. “Senza mai aver ambito a farlo né aver mai sostenuto un solo provino”, ha ricordato la conduttrice  riavvolgendo il nastro della sua carriera: “Lella Costa, la prima conduttrice di Amici, rimase incinta e non riuscivo a trovare una persona che potesse sostituirla né soprattutto mettere in atto quel che avevo in mente io. Già da allora, inconsapevolmente, volevo destrutturare il canone e scardinare la regola televisiva per cercare negli altri gli unici sentimenti che arrivino davvero dall’altra parte dello schermo: verità e spontaneità”.

‘Amici’, nei suoi albori, non aveva nulla in comune con quello di oggi, proprio nulla. “Era tutto abbastanza sceneggiato”, ha raccontato Maria parlando dei contenuti di un programma oggetto di una trasformazione che nel tempo ha saputo intercettare i gusti dei telespettatori e farsi specchio delle lungimiranti vedute della sua autrice: “Alberto Silvestri, storico autore del Maurizio Costanzo Show e poi di Amici, sceglieva cinque o sei storie a puntata da far commentare ai ragazzi in studio. Quando mi dava il segnale io voltavo pagina e passavo all’altra. Pur nei confini di una sostanziale libertà ero ‘diretta’, ma presto cominciai a sperimentare altro. Quando una storia non mi interessava non la seguivo e non lo facevo per una sterile forma d’insubordinazione, ma soltanto perché mi sarebbe stato impossibile andare contro la mia natura”.

Amici, la telefonata di Silvio Berlusconi a Maurizio Costanzo 

Una natura a cui Maria De Filippi è rimasta sempre fedele: “Un solo patto a cui non ho mai derogato neanche in seguito: se una cosa mi interessa più di un’altra, io le corro dietro fregandomene del resto”, ha confidato: “Potrebbe sembrare il contrario di quella che dovrebbe essere la televisione, ma è un po’ la stessa ragione per cui i miei format non hanno un titolo specifico. Che sia nello studio di Uomini e donne o mi trovi a condurre C’è posta per te cambia poco. Mi scelgo le storie da sola perché se non interessano a me non riesco a portarle avanti e questo è da sempre il mio principale metro di valutazione”.

Il suo modo di stare davanti alla tv, di fare tv, all’inizio non fu compreso pienamente, neppure dagli addetti ai lavori, al punto che Silvio Berlusconi in persona alzò la cornetta per chiedere spiegazioni a Maurizio Costanzo: “Dovevo fare la tv a modo mio soprattutto perché in un’altra maniera non avrei mai potuto o saputo farla, ma qualche problema all’inizio si presentò e se non ci fosse stato Maurizio, che di Amici era il produttore, forse non avrei continuato”, ha ricordato: “Ricevette una telefonata di Silvio Berlusconi che lo chiamò per chiedergli se fosse sicuro della bontà della sua scelta. Io rappresentavo l’antitesi di tutto quello che passava in tv, soprattutto all’epoca”.

All’epoca, nel settembre 1992, lei aveva trent’anni. Allora, Maria, pensava sarebbe rimasta in tv così a lungo? “No, ma forse certe domande sul futuro non me le sono mai fatte neanche a vent’anni”, ha ammesso. E un futuro lontano dalla tv è immaginabile nel remoto di un tempo che per ora non lo contempla proprio: “Posso pensare che un giorno mi allontanerò dal video, ma non lo sogno mai. Il giorno in cui lo dovessi sognare non mi vedreste più. Lo farei. Taglierei il cordone. Senza troppe parole inutili”, il commento che conferma la concretezza di un modo di fare tv che è già storia, piaccia o no.

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