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Giovedì, 25 Aprile 2024
Masterchef / Italia

MasterChef 10, intervista al vincitore Aquila: "La grinta è arrivata quando ho sentito che mi mancava mia figlia"

Il vincitore di MasterChef 10 si confessa dopo la finale: "Sicuramente non mi fermo qua, ora voglio crescere professionalmente"

C'è una grande passione per la cucina, un'enorme grinta e voglia di imparare, la curiosità di esplorare il mondo nuovo che si apre dopo la vittoria. Ma il motore che ha spinto Francesco Aquila a dare il massimo, e a vincere MasterChef 10, è senz'altro la figlia. D'altronde, fin dall'inizio Aquila aveva detto di aver voluto partecipare al cooking show di Sky per dare un'opportunità alla sua famiglia e in special modo alla sua bambina. 

"A mia figlia ho detto che ero fuori per lavoro"

E per la bimba è stata una grande gioia veder tornare a casa suo papà: "Rivederla è stata una grande emozione - risponde Aquila a Today.it - anche se, avendo 4 anni, non le ho detto che avevo vinto. Glie l'ho tenuto 'nascosto', le ho detto che ero andato fuori per lavoro, che stavo facendo un programma televisivo. Ma non sono entrato troppo nei dettagli altrimenti, essendo piccola, avrebbe potuto andare a raccontarlo in giro".

Ed è stata proprio lei, la sua bambina, la stella polare che lo ha guidato anche nei momenti più difficili del cooking show, dandogli la carica per trasformarsi da 'eterno secondo' a vincitore: "La consapevolezza di volercela fare è arrivata quando ho realizzato che mi mancava molto mia figlia. A quel punto mi sono chiesto se volessi veramente arrivare fino in fondo, e la mancanza di mia figlia l'ho trasformata in una marcia in più. Ho deciso di voler raggiungere la vittoria anche per lei, perché il tempo è talmente prezioso che nessuno ce lo può dare indietro. Il tempo che ho utilizzato per MasterChef non l'ho dedicato a mia figlia, e mi ha aiutato veramente a dare quello sprint in più".

Ma la vita di Aquila è fatta anche dei tanti amici, conoscenti e concittadini che, man mano che venivano trasmesse le puntate in tv, lo fermavano per strada, lo riconoscevano, volevano sapere. In queste settimane, il maitre pugliese di 34 anni, nella sua casa a Bellaria in provincia di Rimini, ha dovuto gestire una finestra di tempo in cui lui già sapeva di essere il vincitore, ma i suoi amici no: "Occhiali da sole e mascherina sono infallibili per non essere riconosciuto per strada - scherza lui rispondendo a Today.it -. Con i pochi che mi riconoscevano per vari motivi scambiavo qualche parola dicendo che la situazione era quasi in diretta, dunque nulla si sapeva ancora, invitandoli a guardare le puntate il giovedì sera in tv».

Il libro

Il libro di Aquila, "My Way - Zio Bricco che ricette!", edito da Baldini&Castoldi, esce in libreria l'11 marzo. My Way non è un titolo qualsiasi: è anche il nome del menu che il 34enne ha presentato per l'ultima puntata di MasterChef.  "Qui si trovano le ricette del passato, del presente e del futuro. Chi vuole conoscermi può trovare qui le ricette delle mie origini". Che in parte sono state anche quelle rivisitate nel corso dell'ultima puntata: il pensiero va all'antipasto e al dolce del menu creato da Aquila, con i piatti tipici della sua terra e della sua famiglia rivisitati a modo suo. "Sono i piatti che ho sentito più miei, erano difficili ma sono riuscito a farli bene. Quando ho scritto il menu ho pensato di avere buone probabilità di vincere, perché ogni piatto rappresentava un ricordo. Poi ho pensato di aver chiuso dopo il primo piatto perché non ero riuscito a terminarlo come volevo. Pensavo di essermela giocata, poi invece non mi sono arreso e sono arrivato fino in fondo".

Irene e Antonio: i compagni di finale

A proposito, Aquila si lascia andare e parla anche dei suoi due compagni di finale: "Con Antonio non c'è mai stata una vera rivalità, forse in tv è sembrato più cattivo di quello che è, è bravo e fantastico, non c'erano rivalità nè invidia. Era una sana competizione, da sportivo mi fa piacere, nel libro l'ho anche citato". E per quanto riguarda Irene, che si è lasciata andare a un menu molto coraggioso, che forse alla fine l'ha penalizzata, "se lei ha seguito il suo concetto di cucina non ha sbagliato".

Parlando a cuore aperto, "al mio fianco avrei voluto Eduard e Monir per una questione affettiva. Ma sia nel lavoro sia nella vitra ci vuole meritocrazia, Antonio e Irene indubbiamente si meritavano la finale". 

Ma alla fine qual è stata la caratteristica che ha distinto Aquila rispetto agli altri due finalisti? "Forse - azzarda lui - sono quello che ha mantenuto una costanza continua, anzi forze una leggera crescita rispetto agli altri. Antonio è partito molto dall'alto poi però ha avuto un andamento altalenante. Irene invece è partita dal basso e poi è salita molto".

L'ambiente di "MasterChef"

Nell'ultima puntata, tutti gli ex concorrenti della decima stagione hanno raggiunto i finalisti, insieme alle loro famiglie. Tra loro, molti amici di Aquila: Monir, Eduard, Jia-Bi. "Parlavo con Monir - dice - ci piacerebbe mantenere l'abitudine di organizzare qualcosa il giovedì sera, una chiacchierata, una sessione in cucina, live. Vedremo. Adesso devo esplorare un mondo a me sconosciuto, sono entusiasta".

La squadra di MasterChef 10 era composta da concorrenti, a volte rivali, ma soprattutto amici, e anche con i giudici il rapporto è sempre stato sereno. In questo senso il programma di Sky è cambiato: niente più piatti che volano, niente più scenate o arrabbiature plateali. "Meno male - ammette Aquila - sta cambiando la visione per cui devi essere cattivo in cucina. È un messaggio bellissimo, gli chef tra di loro scherzavano e ridevano, erano sereni ma allo stesso tempo concentrati. Seri quando bisognava esserlo, portando leggerezza e sorrisi quando necessario, come dovrebbe essere in tutti gli ambienti di lavoro. Con i giudici ho avuto un buon rapporto, ho riascoltato in tv i complimenti che mi hanno fatto, ci sarebbe da scriverseli e metterli in bacheca".

Di sicuro, anche se i tempi sono difficili a causa della pandemia, Aquila conserva il mondo di MasterChef nel cuore ma non si ferma qui: "Non so cosa ci sarà nel mio futuro, sono entrato in un mondo nuovo e non vedo l'ora di visitarlo. Sicuramente non mi fermo qua, voglio crescere professionalmente". E ai futuri partecipanti del programma consiglia: "Siate voi stessi, credete al 100% in quello che state facendo, non pensate al campo del vicino ma andate dritti per la vostra strada".

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