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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Addio a Nadia Toffa, dal debutto alle Iene alla battaglia pubblica contro il tumore

Quattro anni di gavetta nelle tv locali, poi il grande salto nella trasmissione di Italia Uno, dove firma alcune delle inchieste più celebri, dall'azzardopatia in Italia alla Terra dei fuochi. Oggi la scomparsa, dopo un anno e mezzo di lotta contro il cancro

"Ciao amici, finalmente ci siamo liberati dei primi 40 anni... Ricchi di emozioni anche grazie a voi, ma le emozioni certo non finiscono qui. Affronto le mie difficoltà ogni giorno con il sostegno della mia famiglia e dei miei amici. Vi abbraccio con tutta la forza che ho per gli splendidi messaggi che mi state scrivendo. Mi rimarranno a lungo nel cuore". Così, lo scorso dieci giugno, Nadia Toffa celebrava via social i suoi quarant'anni. Anche allora, quando la malattia era già arrivata nel suo quotidiano da un anno e mezzo - piombata all'improvviso con un malore che l'aveva colpita nel dicembre del 2017 nella hall di un albergo di Trieste - la giornalista regalava ai telespettatori il suo inno alla vita. Una vita costellata di traguardi professionali ed umani, e segnata dall'ultima battaglia, la più difficile, quella contro il cancro, che ne ha causato la prematura scomparsa oggi, nella mattina del 13 agosto. Ma "Chi ha vissuto come te, non perde mai - scrivono i colleghi de 'Le Iene' - Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi". 

"La vita è come ti giochi quell'ultima carta"

"Ho sempre creduto - ha scritto Nadia nel suo libro 'Fiorire d'inverno. La mia storia' - che la vita fosse disporre sul tavolo, nel miglior modo possibile, le carte che ti sei trovato in mano. Invece all’improvviso ne arriva una che spariglia tutte le altre, e la vita è proprio come ti giochi quell’ultima carta". Nel volume, uscito ad ottobre, ha raccontato la sua lotta contro il cancro al pubblico, senza ipocrisie, terapia dopo terapia, perché, diceva, "non bisogna vergognarsi di guardarlo in faccia e chiamarlo per nome il bastardo, ché magari si spaventa un po’ se lo guardi fisso negli occhi".  L'ultimo post su Instagram risale il primo luglio scorso, quando si immortala, sempre sorridente, insieme alla sua cagnolina Totò. "Vi bacio tutti tutti", scrive. A giugno, invece, l'ultimo appello per Don Maurizio Patriciello, sacerdote "sempre in prima fila contro quelle mafie che avvelenano la nostra terra, la nostra aria, il nostro cibo". "Vi prego - si legge - diamogli una mano. Non lasciamolo da solo". 

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Nadia Toffa, dalla gavetta nelle tv locali alle inchieste-simbolo delle Iene

Ma quella in sostegno della popolazione della 'Terra dei fuochi' è stata solo una delle sue inchieste-simbolo. Nata a Brescia nel 1979, studi classici e laurea in lettere, dopo quattro anni di gavetta nelle emittenti locali, Nadia Toffa trova la grande occasione nel 2009 a 'Le Iene', diventando in breve tempo una delle inviate più apprezzate. Tra i suoi servizi più celebri, quelli sulle presunte truffe compiute da farmacie ai danni del servizio sanitario nazionale, sulla proliferazione delle sale slot machine (nel 2014 pubblica 'Quando il gioco si fa duro' sul fenomeno dell'azzardopatia in Italia), e, appunto, sullo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania per mano della camorra, sul crescente tasso di tumori nel "triangolo della morte" tra Napoli e Caserta e sulla "terra dei veleni" a Crotone. Tante le onoreficenze di cui è stata insignita nel corso della carriera. Nel febbraio 2018 il comune di Taranto le conferisce la cittadinanza onoraria; a giugno dello stesso anno vince Premio Luchetta per un reportage, realizzato assieme a Marco Fubini, sulla prostituzione minorile nella periferia di Bari. 

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L'entusiasmo elettrico, palpabile anche oltre lo schermo della tv, gli occhi luminosi e curiosi, la tenacia, il sorriso: la passione per la professione. L'ascesa prosegue, nel 2015, con il debutto alla conduzione di 'Open Space', trasmissione di Italia Uno che si proponeva come "social talk", ossia come un mezzo diretto fra il pubblico e personaggi dello spettacolo, della politica o dello sport, ideata sempre dai produttori de 'Le iene'. Poi il ritorno al programma satirico di Davide Parenti, stavolta dietro al bancone, come conduttrice, dove affianca Nicola Savino. E qui rimane fino all'ultimo, fino all'inizio di maggio, data della sua ultima apparizione televisiva. Un approccio, un'esposizione che le costano anche alcuni attacchi, in particolare quando definisce la malattia "un dono". "Ovviamente è una sfiga - precisa poi - ma che ho saputo trasformare in un dono per quel che riguarda la forza che ha saputo tirarmi fuori". Le "cure troppo pesanti" la costringono a saltare solo l'ultima puntata della stagione, quella di domenica 12. "Come potrò dimenticare il coraggio, l’allegria, la tua faccia sempre vicinissima? - scrive oggi Savino su Instagram - Buon viaggio guerriera". 

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