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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nicola Porro in isolamento: “La mattina sto bene, la sera come se mi fosse passato sopra un tram”

In un'intervista a 'Il Giornale' le dichiarazioni del giornalista al quarto giorno di quarantena dopo aver saputo di essere positivo al Coronavirus

Nicola Porro ha raccontato l’isolamento al quale è costretto dal momento in cui è risultato essere positivo al Coronavirus. Chiuso in casa al quarto giorno di quarantena, il giornalista e conduttore televisivo di 'Quarta Repubblica' ha spiegato in un’intervista a Il Giornale il suo attuale stato di salute.

“Come sto? La mattina bene, la sera come se mi fosse passato sopra un tram: male. Non riesco a leggere, né a vedere la tv, ho 38-39° di febbre, tossisco”, le parole di Porro che lunedì scorso ha annunciato di essere positivo al Covid-19: “Sabato non mi sentivo bene. Domenica sera sono andato all'ospedale Spallanzani, qui a Roma, e ho fatto il tampone. Il mattino dopo mi ha chiamato il professor Antinori per dirmi che ero positivo”.

“Le influenze passano, ma questa è diversa... Appena dici Coronavirus scatta una censura sociale per cui non puoi fare nulla”, il pensiero principale in questi giorni così delicati: “Diventi radioattivo per tutte le persone che ti stanno attorno. Chi ho incontrato deve mettersi in quarantena, significa che gli ho creato un pasticcio pazzesco”.

Al momento Porro si trova da solo in casa a Roma, mentre moglie e figli sono in Svizzera: “Li sento per telefono, va tutto bene. Vedi: ci lamentiamo del fatto che qui sono tutti generali ma poi mancano i colonnelli, ci lamentiamo dei decreti che non sono chiari... Poi però ci sono cose che funzionano benissimo: la telefonia, Internet. Io sono isolato, ma la Rete mi salva”. Ad aiutarlo sono gli amici: “Mi portano le cose che mi servono e me le lasciano fuori dal portone”.

Nicola Porro in isolamento: “Devo solo stare a casa e aspettare”

Tantissimi i messaggi e le mail ricevuti da Porro dopo aver annunciato di essere stato contagiato: “Così tanti da preoccuparmi, perché penso: Non sto bene, è vero. Ma non sto morendo. E poi ho capito: il 90% delle persone che mi chiama lo fa per chiedermi i sintomi e il decorso della malattia. Cosa che nessuno fa mai, nemmeno per una polmonite. Intendiamoci: curiosità legittima. Il fatto è che questo virus è diventato un fenomeno mediatico”.

Quanto alla procedura da seguire, Porro ha aggiunto: “È incredibile, ma dal punto di vista burocratico non mi ha seguito nessuno: né l'Asl né un medico di base. Non so cosa fare, non ho firmato alcun protocollo... Devo solo stare a casa e aspettare. All'improvviso sono diventati tutti medici. Ma io mi fido del professor Antinori, che non solo è il massimo della professionalità, ma affettuosissimo. E lui mi dice di stare a casa e controllare col saturimetro la percentuale di ossigeno nel sangue. Se sto tra il 96-97-98 vuol dire che non mi prende la polmonite interstiziale”.

E sull’emergenza sanitaria in corso, ha poi concluso: “Stiamo dando troppo peso al virus. E te lo dico da malato. È comprensibile e giusta la visione dei medici che devono salvare delle vite. Ma non la visione della politica. Tra chi è positivo l'80% sta bene, il 10% sta come me, e il resto è da intubare. Ora stiamo facendo un errore paralizzando l'Italia, dal punto di vista economico, sociale e politico. L'ultimo di una serie di errori del governo. Siamo dei folli. Il problema sono gli ospedali, non il contagio. Prima dovevano rafforzare il sistema ospedaliero e poi limitare il contagio. Invece stiamo facendo il contrario”.

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