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Venerdì, 29 Marzo 2024
la fiction nel mezzo di una battaglia legale

Il Paradiso delle Signore, set abusivo: il Tar chiede la demolizione

La fiction di Rai Uno nel mezzo di una battaglia legale. Per il tribunale gli studi Videa, realizzati nel Parco di Veio, a Roma, sarebbero privi delle autorizzazioni. La casa di produzione e la Rai: "Non ne sapevamo nulla"

Doccia gelata per 'Il Paradiso delle Signore'. La soap di Rai Uno, registrata a Roma, è finita nel mezzo di una battaglia legale proprio a causa del suo set. Gli studi della Videa, nel cuore del Parco di Veio, secondo il Tar del Lazio sono abusivi. Il tribunale - come ha fatto sapere Il Messaggero - ha dato ragione all'Ente Parco e a Roma Capitale, che da due anni ne chiedono la demolizione perché in area protetta, respingendo il ricorso della Videa Studios Spa. 

La casa di produzione: "Non ne sapevamo nulla"

"Non ne sapevamo nulla ci è stato detto che i permessi per costruire il set erano in regola", ha detto Giannandrea Pecorelli, produttore della serie con Aurora Tv. In effetti, la casa di produzione e la Rai non sono menzionate nella sentenza, che riguarda unicamente gli studi cinematografici, e le riprese continuano a svolgersi regolarmente, ci fa sapere l'ufficio stampa della fiction.

La Videa: "Sono opere temporanee, smontabili"

Camerini, magazzini, gazebo e una piscina fuori terra che per la Videa sono "opere di natura precaria e temporanea, utilizzate per le riprese della soap Il Paradiso delle Signore, con set successivamente smontabile". Le caratteristiche di tali manufatti, precisa in una nota stampa lo studio legale Tedeschini, "non sono in contrasto con il divieto di realizzare 'strutture non amovibili e non temporanee' introdotto dalla normativa cui l'ordine di demolizione si riferisce".

Non per i giudici che sostengono come le opere contestate rappresentino "un intervento, all'interno del Parco di Veio, di notevolissime dimensioni, da considerarsi unitario, composto da opere tutte funzionalmente volte alla produzione di una serie televisiva in onda da anni e ormai giunta alla quinta stagione". Il risultato è un'alterazione profonda e, soprattutto, "permanente" della riserva naturale.

Videa è già pronta al ricorso al Consiglio di Stato che in fase cautelare ha bloccato la demolizione in attesa di una sentenza definitiva trattandosi di "impianti impegnati nella produzione di un programma televisivo di rilevanza nazionale, con il concreto rischio di chiusura del centro di produzione, anche a danno del personale", mentre per l'altro verso "l'amministrazione non ha rappresentato alcuna particolare esigenza tale da giustificare l'immediata demolizione delle opere".

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