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Domenica, 2 Aprile 2023
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"La femmilizzazione del maschio": è polemica sul servizio di Rai Uno

Ad Uno Mattina Estate si parla di differenze di genere con Stefano Ferri, crossdresser, e Laura Tecce, giornalista. Ma piovono critiche sullo sbilanciamento del dibattito in favore degli stereotipi

"La femminilizzazione del maschio". Questa la scritta in sovrimpressione durante uno spazio di approfondimento di attualità in onda ad Uno Mattina Estate, su Rai Uno, con la conduzione di Maria Soave e Massimiliano Ossini. Ospiti in studio la giornalista Laura Tecce, firma di Libero, lo scrittore e crossdresser Stefano Ferri e il filosofo Diego Fusaro. Dibattito che è finito al centro delle critiche da parte di alcuni utenti in rete nonché da parte del conduttore Diego Passoni, con l'accusa di aver trattato in maniera inadeguata il tema delle differenze di genere. Ma andiamo con ordine. 

L'intero spazio trova come pretesto alcune dichiarazioni rilasciate dall'attore e regista Sean Penn. "Penso che gli uomini, per quanto mi riguarda, sono stati femminilizzati - ha dichiarato l'americano - Conosco nella mia vita donne forti che non considerano la mascolinità come un segnale di oppressione nei  loro confronti. Ci sono un sacco di geni codardi che portano la gente a rinunciare ai jeans e ad indossare la gonna". Proprio in merito a queste dichiarazioni, viene chiesto un intervento agli ospiti presenti in studio.

Il punto di vista della giornalista Tecce è netto: "Sottoscrivo assolutamente. La mascolinità non è un segnale di oppressione. Esistono i maschi ed esistono le femmine. Ognuno ha i suoi ruoli. Oggi va di moda dire mascolinità tossica, ma cos'è?". Qui Soave la interrompe: "Ci sono casi...". Ma la presentatrice non fa in tempo a finire di parlare che Tecce torna a prendere la parola. "Sì ma sono casi estremi, c'è la violenza sulle donne in cui non si può negare che c'è una situazione di oppressione che poi francamente è da ambo le parti... Quindi francamente anche mettere l'accento su questo... Che cosa vuol dire essere un maschio tossico? Vestirsi da maschio? Ben venga. Non andare dal chirurgo a chiedere botox e blefaroplastia? Viva Dio". 

Stefano Ferri è crossdresser: sposato con figli, ma indossa abiti femminili

A questo punto interviene Stefano Ferri, scrittore ed esperto di marketing e comunicazione che viene presentato come uomo che "è sposato con figli, eterossessuale ma indossa abiti femminili". Perché questa scelta? "Non è una scelta, è il mio modo di integrare la parte maschile e quella femminile - replica - Ognuno di noi ne ha due e queste due cose devono integrarsi. Vivo in una società che dà uno stigma a uomini che vivono questa situazione, ma è solo questione di tempo. Le parole di Sean Penn ricalcano quello che si dicevano all'inizio delle donne in pantaloni. Le mode ci mettono molto per affermarsi". 

"Ma sua figlia che dice di questa scelta rispettabile e eccentrica?", domanda Soave. "Eccentrica statisticamente - replica Ferri - Ha 13 anni e fa parte della generazone fluida, dunque non si interessa".
A questo punto torna ad intervenire Tecce: "Ognuno è libero di fare quello che vuole se non arreca danni agli altri e a se stesso. Però, in merito alla cosiddetta generazione di fluidi, non diamo questi messaggi, perché esistono ancora differenze di genere. E' una certa idea che i media vogliono propagandare, quella che la società stia andando in questa direzione, ma non è proprio così. Tu sei libero di fare quello che vuoi ma non lanciamo messaggi che tutti andiamo verso la fluidità, che è anche assenza di consistenza. Siamo già tanto confusi". 

Poi Tecce domanda se dietro la scelta di Ferri non ci sia una forma di egogentrismo e se la sua decisione è dettata dal marketing. "Mi ha dato più danni che altro", si difende lui. "Nei miei 36 anni vissuti in giacca e cravatta, ho subito e basta. Non ero me stesso, ho cominciato ad impormi e a vincere vestito cosi. Non dico che tutti gli uomini devono essere come me, ma che se a qualcuno capita ma è giusto che venga legittimato".

Le polemiche, l'attacco di Diego Passoni

A condividere alcuni passaggi dell'intervista su Instagram è il conduttore Diego Fusaro, che da anni si batte per i diritti LGBT, con il post riportato di seguito, che ha ottenuto migliaia di like ed in cui denuncia una trattazione errata del tema da parte di un contenitore di rilievo come è quello del servizio pubblico. 

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