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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Quando l'amore fa rumore", il documentario sulle storie ai tempi del coronavirus

Firmato dal giornalista Gabriele Parpiglia, è disponibile in esclusiva da giovedi 16 aprile su Dplay Plus. Ecco tutti gli ospiti, da Santarelli alla dottoressa Elena

L'amore al tempo del coronavirus. E' questo il cuore del documentario "Quando l'amore fa rumore", firmato dal giornalista Gabriele Parpiglia e prodotto da Roma Press. Un instant doc che racconta alcune storie in tempi di emergenza sanitaria, disponibile in esclusiva da giovedi 16 aprile su Dplay Plus, la piattaforma di streaming pay di Discovery Italia.

Tra queste storie di vita e resilienza, in cui l’amore acquisisce molteplici forme, ritroveremo la testimonianza della show girl Elena Santarelli, che già aveva attraversato la tempesta per la patologia di suo figlio, che oggi difende l’amore per la sua famiglia ed è vicina a alle persone più a rischio, come gli immunodepressi, costretti ad affrontare una guerra ancora più difficile: “Faccio sharing di consigli di cucina, di sport, di beauty secret. E questo mi diverte e mi appaga.. In questo periodo non ho rinunciato neanche al ballo, ogni giorno mi prendo 10, 15 minuti per ballare, alzo la musica e parto... Non so come mi sarei comportata se non mi fosse accaduto quel capitolo nero nella mia vita, quindi adesso mi sento molto cambiata e molto grata. Ogni mattina faccio il segno della croce e dico ‘grazie Signore perchè mio figlio non è immunodepresso’. Quindi rivolgo le preghiere a tutti quei bambini che lo sono e che stanno attraversando un momento difficile”.

Poi, le storie di tanti connazionali lontani da casa che ogni giorno si riscoprono diversi, migliori: la dottoressa Elena che ha scelto di affrontare la tempesta in Spagna, lavorando 24 ore su 24 in corsia; l’odissea di Noemi, tra i primi colpiti dal Covid in Inghilterra quando ancora le autorità del posto sottovalutavano la cosa; l’influencer Tommaso Zorzi, che racconta come è riuscito a sconfiggere il mostro della solitudine; Giulia, costretta in sedia a rotelle dopo un incidente, che oggi ci insegna che “troppo spesso pensiamo che ci siano delle certezze nella vita... invece in questo periodo ti rendi conto che si può sempre cambiare, che non è mai troppo tardi, perchè non si sa quello che può accadere e il fatto che tutto il mondo sia stato colpito da questo virus, ci insegna che siamo veramente tutti uguali”.

La mia quarantena è iniziata malissimo. Come ho sempre detto non c’è una gara del dolore: tu puoi dire a te stesso che sei fortunato rispetto al resto del mondo , ma se nel tuo cervello subentrano nemici come ansia, insonnia e panico in una situazione di PANICO mondiale tutto diventa difficile. Non sapendo come reagire;ho scelto di ascoltare storie per capire che cosa stesse succedendo intorno a NOI.Storie di ragazzi in Italia e all’estero colpiti , in diversi modi, da questa vicenda. Storie di persone. E queste storie le ho portate ogni notte nei mie pochi sogni. Dopo le prime 4 notti in bianco gestite dai farmaci (pessimo esempio io), ho rigettato tutto sul lavoro. Ed ecco che è nato #covi̇d19 #quandolamorefarumore Tutte le tv hanno raccontato tragedie&denunce. Io no. Io ho scelto L’amore con le sue mille sfumature: l’amore per i nonni vicini o lontani, per i propri pazienti, per i genitori sordomuti che indosseranno una mascherina e la loro vita sarà ancor più complessa, per chi ha intrattenuto sui social in lodo intelligente followers e soprattutto chi si trovava in degenza ospedale (le testimonianze sono tantissime ) o in casa malconcio e fuori usciva un sorriso, l’amore per chi ha scelto di non tornare in Italia e lavorare in reparto in Spagna nonostante tra le sue mani si spegnevano vite, l’amore di chi ha lottato per rimanere in vita dopo aver preso il virus a Londra o Dublino e non è stato curato, l’amore di chi per paura è dovuto tornare perdendo un posto sicuro e i suoi sogni, l’amore per la fede che ha riportato un padre in vita... , l’amore di chi ha perso un contatto con la propria madre perché rinchiusa in una zona rossa, l’amore di una madre per la sua famiglia che ne ha viste di ogni; l’amore di chi vive questa pandemia ogni giorno in 17 metri quadrati (a Parigi) in compagnia di una piccola piantina che si chiama ELLA, l’amore. #covid19 da domani sarà disponibile su @dplayitalia successivamente su @realtimetvit Alla fine di questa vicenda io ho capito solo una cosa: l’amore resta. Il resto bisogna ricostruirlo partendo dall’amore... e da quanto,nonostante tutto,siamo fortunati.Siamo italiani❤️

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