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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Raffaella Carrà, la Spagna piange la regina della tv: "Inimitabile"

Era il 1976 quando l’artista arrivò a Madrid, raggiungendo un successo straordinario che oggi viene ricordato dai media del Paese

Ha fatto il giro del mondo la notizia della morte di Raffaella Carrà, celebrata come indimenticabile protagonista dello spettacolo internazionale, simbolo dell’Italia e icona assoluta per diverse generazioni. In particolare, è la Spagna a ricordarla, Paese con cui l'artista strinse un sodalizio importante. 

"Raffaella Carrà: l'inimitabile donna che scandalizzò il Papa con l'ombelico", scrive El Mundo che ricorda i tanti programmi condotti sulla tv spagnola a partire dal 1976 con ‘La Hora de....’ senza dimenticare il popolarissimo "Hola Raffaella" su TVE nei primi anni novanta, cui seguì "En casa con Raffaella" su Tele 5. Raffaella Carrà era stata anche premiata nel 1985 con la medaglia al Merito civile spagnola e nel 1993 aveva scritto un libro di cucina in spagnolo "Las recetas de Raffaella".

"Raffaella Carrà è stata una donna che ha ispirato diverse generazioni con felicità, coraggio e impegno. La sua musica ha reso felici i nostri cuori, il suo spirito libero ha riempito le nostre anime. Riposa in pace mia cara #RaffaellaCarrà": così suTwitter l'ha ricordata il premier spagnolo Pedro Sanchez, e anche il ministro spagnolo della Cultura rivolge a lei un pensiero: "Abbiamo perso una stella della televisione, una grande artista, una donna che ha fatto parte della vita quotidiana di generazioni di spagnoli. Io ero un bimbo quando debuttò in Tv. La ricorderemo sempre: la sua allegria, le sue canzoni, il suo bell'accento italiano", il tweet del ministro José Manuel Rodriguez Uribes.

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La carriera di Raffaella Carrà in Spagna

Raffaella Carrà arrivò in Spagna nel 1976, a pochi mesi dalla morte di Francisco Franco e, dunque, alla fine del regime dittatoriale di stampo fascista instaurato dal generale. Con il suo ombelico scoperto e quel 'Tuca Tuca' così rivoluzionario, l’artista contribuì a stravolgere i costumi del Paese, ma anche le relazioni tra le persone, imponendosi immediatamente come protagonista di uno spettacolo che in lei vide subito l'enorme talento. E infatti, le venne affidato “La Hora de Raffaella”, trasmissione di quattro puntate da un’ora ciascuna che andava in onda dopo le partite di calcio e che divenne immediatamente un successo. Il suo successo superò anche i confini della Spagna: dal Cile all’Argentina, i programmi condotti da Raffaella, dalla splendida artista che entrava nelle case con il suo accento "itagnolo" divennero celebri nei Paesi latini dove anche quel suo "quant’è bello far l’amore da Trieste in giù" divenne "Hay que venir al sur".

A Madrid le vennero attribuite onorificenze importanti: divenne "Dama al Orden del merito civil", premiata sia da Re Juan Carlos che dal figlio Felipe VI, oltreché dal vecchio premier socialista Felipe Gonzalez, per aver favorito l’emancipazione delle donne e per esser stata una decisa icona di libertà.

Il ricordo di Raffaella Carrà nel giorno della semifinale Italia - Spagna

Il dolore per la scomparsa di Raffaella Carrà coincide con l’emozione per la sfida di Italia-Spagna, semifinale degli Europei che si terrà stasera, martedì 6 luglio. E proprio per omaggiare la grande italiana sono in molti a chiedere di ricordarla oggi in campo: "Per Spagna-Italia, in onore di Raffaella Carrà, io osserverei un minuto di ballo", scrive lo scrittore spagnolo Emilio Tejera. "Bisogna osservare un minuto di silenzio alla partita Italia-Spagna. In onore di una donna che ha rafforzato i rapporti culturali fra spagnoli e italiani, che ci fatto ridere e ballare", aggiunge un altro internauta spagnolo, Mario Ferrete.

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