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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Report, inchiesta-bomba sulla Juventus: tutte le rivelazioni

Stasera il programma di Rai 3 ha puntato i riflettori sui conti del club bianconero, fornendo testimonianze, intercettazioni e documenti destinati a far discutere

Dal campo alla tv, per la Juve resta un momento nero. Dopo la figuraccia sportiva rimediata a Napoli (che l’ha battuta per 5 a 1 nell’ultimo turno di serie A), la Vecchia Signora incassa anche una “bastonata mediatica” arrivata da Report. Questa sera, 16 gennaio, la trasmissione di approfondimento di Rai 3 ha infatti dedicato un servizio-bomba al club bianconero, indagando sul tema delle (presunte) acrobazie finanziarie messe in atto dalla dirigenza per far quadrare i conti societari durante e dopo la pandemia di Covid. L’inchiesta impazza ormai da qualche mese nel mondo del pallone, ma stasera il programma di Sigfrido Ranucci – con testimonianze, intercettazioni esclusive e documenti inediti – ha aggiunto nuovi elementi alla vicenda complicando ulteriormente la posizione del club più titolato d’Italia, che ora più che mai rischia conseguenze sia sportive sia giudiziarie.

Inchiesta “Prisma”: cos’è

Lo spunto di partenza del servizio di Report è l’inchiesta “Prisma” della Procura di Torino, che nel dicembre scorso ha chiesto il rinvio a giudizio per dodici dirigenti bianconeri, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli. Nel mirino degli inquirenti, appunto, i conti della Juventus, in un’indagine orchestrata su due filoni. Il primo è quello sulle plusvalenze “false”, ovvero quelle operazioni di compravendita di calciatori condotte con valutazioni “gonfiate” per ottenere benefici contabili; il secondo è quello sulla cosiddetta “manovra stipendi”, ossia un accordo pubblico tra dirigenze e calciatori sulla cancellazione di quattro mensilità che in realtà, secondo i magistrati, furono solo posticipate.

Report, scoop sulla “carta Ronaldo” (non firmata da CR7)

Su queste premesse, Report ha impalacato l’inchiesta trasmessa lunedì 16 gennaio, intitolata “Il bianco e il nero”, che ha fornito diversi nuovi elementi e retroscena scottanti a partire dalla “carta Ronaldo”, una scrittura privata tra la Juve e l’asso portoghese per il pagamento posticipato di 19 milioni di euro. Un accordo segreto ormai noto da tempo, riguardo al quale Report oggi ha svelato però un’importante novità, fornita da un testimone molto vicino al giocatore: “Sì, (la carta, ndr) esiste, ma Ronaldo non l’ha firmata, c’è solo la firma della Juve (…). Diciamo che è stato ben consigliato”, ha detto la fonte (con voce artefatta) al giornalista del programma.

L’interrogatorio di Gravina

L’inchiesta televisiva ha poi ricostruito l’incontro organizzato su input di Andrea Agnelli, il 23 settembre 2021, a cui presero parte diversi dirigenti di club di Serie A, il presidente della Lega Calcio, Paolo Dal Pino, e il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. Quest’ultimo è stato ascoltato dai magistrati lo scorso aprile in un interrogatorio trasmesso stasera da Report, nel quale Gravina nega qualsiasi coinvolgimento e sostiene di aver presenziato come atto di cortesia, senza esporsi su riforme e diritti tv, i temi posti sul tavolo nel corso del summit.

 Report e il libro nero FB di Fabio Paratici

Nel servizio ha poi trovato spazio un lungo focus sul tema delle plusvalenze fittizie che sarebbero state messe in atto dalla dirigenza dalla Juve per pareggiare i conti. Conti che, secondo Report, già dal 2020 erano al collasso. Ne è venuto fuori un quadro a tinte fosche di un sistema organizzato - secondo la Procura di Torino - per tenere in piedi artificialmente una società in perdita costante, che considerava i giocatori come pedine per far quadrare i bilanci. Una teoria che potrebbe essere dimostrata dal ritrovamento del “Libro nero FP” (dove FP sono le iniziali di Fabio Paratici, per oltre un decennio diesse della società), dove dovrebbero essere redatte tutte le operazioni che hanno fatto scivolare la società verso il baratro finanziario, comprese le plusvalenze "spericolate". E proprio il dirigente ora al Tottenham, raggiunto telefonicamente da Report, per la prima volta ha provato a difendersi da chi lo accusa di essere la mente dietro gli equilibrismi finanziari della Vecchia Signora: "Mi dà fastidio parlarne. Siamo ancora in una fase dove ci sono cose che non sono chiarite a livello processuale, non mi sento pronto per parlare. Io responsabile del sistema? Ognuno ha la sua visione, per ora è unilaterale". Sul tema sono intervenuti anche Luciano Moggi (dirigente della Juve travolta da Calciopoli), Davide Lippi (agente di Chiellini) e il giornalista finanziario Fabio Pavesi, mentre in chiusura del servizio Ranucci ha letto una nota indirizzato dalla Juve al programma, nella quale il club bianconero “respinge le ipotesi accusatorie e rivendica la correttezza del proprio operato”.

Cosa rischia la Juve

Alla luce di quanto emerso stasera, la posizione della Juventus potrebbe farsi ancora più delicata. I bianconeri rischiano grosso sia in ambito sportivo che giudiziario. Il prossimo 20 gennaio, a margine dell'udienza in Corte d'Appello Federale, si saprà se il club dovrà affrontare o meno il processo bis sulle plusvalenze che potrebbe portare a una penalizzazione in classifica o - nella peggiore delle ipotesi - alla radiazione. L'udienza preliminare dell’inchiesta Prisma avrà luogo invece il 27 marzo 2023 e riguarderà 13 imputati, tra i quali Andrea Agnelli e la società Juventus, chiamata in causa come persona giuridica. Fino ad allora, la Vecchia Signora e i suoi tifosi dovranno trattenere il fiato, sperando che la bufera passi col minor danno possibile.

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