Report, Sigfrido Ranucci su Milena Gabanelli: “Mi auguro che resti”
Il conduttore del programma che lunedì 23 ottobre andrà in onda su Rai3 con la 21esima edizione, ha parlato della storica autrice
Partirà il 23 ottobre in prima serata su Rai3 la nuova edizione di “Report”, condotta per il secondo anno da Sigfrido Ranucci.
Ci saranno inchieste in esclusiva, come quella su politici e imprenditori con conti nei paradisi fiscali, e la novità delle “anteprime”, mininchieste su aspetti della vita quotidiana.
Alla presentazione del programma la squadra di “Report” ha voluto dire la sua sulla vicenda -Gabanelli, visto che il 31 ottobre scadrà il periodo di aspettativa dell’ideatrice della trasmissione e non si sa quale sarà il suo futuro in Rai.
“Sono stato al suo fianco per dodici anni e posso dire che la passione con cui ha lavorato per la Rai è stata molto più forte di quella di altri colleghi – ha detto Ranucci – Mi auguro che rimanga”.
La capostruttura di Rai3 Annamaria Catricalà ha affermato: “La Rai è in debito con Milena Gabanelli”, e il direttore della rete Stefano Coletta ha sottolineato: “Auspico che Milena continui il suo lavoro così serio e rigoroso in questa azienda a cui ha dedicato la sua vita”.
Con il rigore del suo giornalismo investigativo la squadra di “Report” porterà alla luce la vicenda degli impiegati della pubblica amministrazione che da 20 anni lavorano senza diritti e contributi, si interrogherà sugli effetti della vendita di asset strategici come Telecom e Ilva agli stranieri, svelerà cosa si nasconde dietro l’industria del cioccolato.
“Certe inchieste si possono fare solo se si ha alle spalle un’azienda grande come la Rai” ha affermato Ranucci, che, per evidenziare la qualità delle inchieste di Report, ha ricordato di non aver mai perso una causa per diffamazione, pur avendone accumulate circa 60, con una richiesta di risarcimento danni di 185 milioni.
In merito alle polemiche nate lo scorso anno dopo l’inchiesta sui vaccini, Ranucci ha detto: “Forse ne avevo sottovalutato la ricaduta mediatica, ma di questa ricaduta non mi sono mai preoccupato perché potrebbe condizionare le nostre inchieste. Se hanno interesse pubblico e sono verificate a noi basta”.
