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Giovedì, 25 Aprile 2024
il caso

Nazionale Cantanti, Sandro Giacobbe: "Dai The Jackal una bufala per avere più follower"

Il cantante, organizzazione degli eventi di raccolta fondi per la Partita del Cuore, ribatte alla denuncia di Aurora Leone. Ma intanto il dg Pecchini si è dimesso

"Ma quale cacciata dal tavolo perché donna, questa è tutta una bufala per avere più follower". Sandro Giacobbe, storico appartenente della Nazionale italiana Cantanti e da sempre nell'organizzazione degli eventi di raccolta fondi per la ricerca con le Partite del Cuore, ha parlato così al sito Mowmag della denuncia di Aurora Leone. Dichiarazioni che arrivano però a poche ore dalle dimissioni di Gianluca Pecchini, direttore generale della Nazionale Cantanti. Pecchini, che ha lasciato l'incarico "in attesa di parlare personalmente" con la ragazza, allontanata nell'ormai nota cena di ieri perché donna.

"Loro giocavano nell'altra squadra"

 "La maggior parte delle notizie che sono state riportate non hanno nessun fondamento. Ci difenderemo rispetto a una grande offesa che ci viene fatta dopo 40 anni di impegno sociale", prosegue Giacobbe. "Loro tra l'altro giocavano nella squadra della Ricerca, però si sono seduti al tavolo della Nazionale cantanti, per cui gentilmente gli è stato fatto notare che quel tavolo non era il loro e sono stati fatti accomodare all'altro tavolo. Si sono seduti e hanno mangiato. Poi, probabilmente in quella situazione qualcuno ha pensato di cavalcare l'onda per far scoppiare un po' di rumore mediatico". 

"Strumentalizzato uno scontro verbale"

Quanto al diverbio che Aurora e Ciro dei The Jackal avrebbero avuto con Gianluca Pecchini, il dirigente della Nazionale cantanti, Giacobbe aggiunge: "A un certo punto dopo la cena hanno cominciato a dire che non era giusto essere trattati così e qualcuno avrà risposto per le rime. Forse ci sarà stato uno scontro verbale e hanno deciso di andarsene. Però è tutto strumentale". Alle accuse di sessismo, Giacobbe risponde: "Ma dai, siamo stati i primi a far giocare le donne con noi, abbiamo affrontato formazioni femminili, portato chiunque a giocare e ci dicono che siamo sessisti e razzisti? È una bufala tremenda".

"Oggi basta una parola sbagliata e con i social ti trovi improvvisamente a essere un delinquente o un assassino, razzista, omofobo e sessista. Per quanto ci riguarda è una situazione irreale", prosegue Giacobbe. Che ad Aurora e Ciro manda a dire: "Adesso loro hanno la forza dei follower e stanno facendo un gran tam tam, ma noi abbiamo la nostra storia, con tutte le persone che hanno partecipato, con tutte le donazioni e le persone che abbiamo aiutato. È solo una polemica che finirà presto, ma sono certo che farà qualche ferito soprattutto fra chi l'ha provocata", conclude amaro Giacobbe. "Stasera doveva essere la festa dei nostri 40 anni e dei 100 milioni di euro donati in tutto questo tempo e davvero non ci voleva. Io come artista, calciatore e appartenente a questa associazione mi sento davvero offeso. Per una stupidaggine non si può far scoppiare un caso del genere".

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