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Giovedì, 28 Marzo 2024
il racconto

Selvaggia Lucarelli: "Mio fratello è morto per la distrazione di un adulto"

Partendo dalla vicenda del piccolo NIcola Tanturli, la giornalista ha raccontato un drammatico avvenimento personale

La vicenda del piccolo Nicola Tanturli, il bambino disperso nelle campagne del Mugello e ritrovato dopo due giorni dall'inviato de 'La vita in diretta', è stata affrontata da Selvaggia Lucarelli in un articolo che, ponendosi come spunto di riflessione sul ruolo e sul comportamento dei genitori rispetto ai figli piccoli, ha rivelato un drammatico avvenimento della sua vita privata. Su Tpi la giornalista ha raccontato della morte di un fratello mai conosciuto, Simone, nato qualche anno prima di lei e morto per quella che ha definito “la distrazione di un adulto”.  

"Qualche giorno fa sono andata a trovare i miei genitori e mio padre, dopo cinque minuti di chiacchiere sul Covid e su come va il mondo, mi ha detto che la storia di Nicola, il bambino che se ne è andato in giro per i boschi del Mugello smarrendo la strada, l’ha molto colpito. Perché 'tutti voi, alla fine, siete dei miracolati', ha detto. Per 'tutti voi' intendeva me e due miei fratelli", ha esordito Lucarelli addentrandosi nei dettagli della vicenda del fratellino: "Era nato da poco, dormiva nel suo lettino in ostetricia. Secondo la ricostruzione dei miei genitori, un’infermiera uscì forse a fumarsi una sigaretta, lui ebbe un rigurgito. Morì soffocato".

La giornalista ha proseguito il suo racconto spiegando come "la distrazione, la leggerezza, l’irresponsabilità di un adulto che doveva badare a dei neonati sono costate la vita a un fratello che non ho mai conosciuto", per poi soffermarsi su tutti i momenti della sua vita in cui, da figlia prima e da madre poi, ha rischiato molto. "Ho cresciuto mio figlio quasi sempre da sola, mi sono persa dei pezzi ma ho fatto anche degli stupefacenti salti mortali, ho peccato di leggerezza, talvolta, ma sono stata più spesso attentissima. Ho fatto quel che potevo", ha proseguito ancora: "Credo perfino di passare per una buona madre, ma la linea che mi separa dall’essere stata una madre degenere è sottilissima. Sarebbe bastato un attimo. La tavoletta che scappava di mano, un piede messo male sul pontile, il tram che passava in quel momento".

Un pensiero, dunque, va a quei genitori che in qualche modo criticano il padre e la madre del piccolo Nicola: "Non so cosa convinca tanti genitori e tanti non genitori di non poter mai sbagliare con i propri figli, di avere sempre il controllo della situazione, di non conoscere inciampi e sbadataggine, ma una cosa è certa: chi non concede attenuanti agli altri, non le concede neppure a se stesso", ha aggiunto: "E non deve essere una vita bellissima neppure per il bambino che si ritrova per genitore una madre o un padre per cui la fallibilità è un’onta".

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