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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ares Gate: che cosa sappiamo finora della presunta 'setta di Lucifero' citata al Gf Vip

Dai racconti inquietanti di Adua Del Vesco e Massimiliano Morra, ex fidanzati ed ex colleghi di set, alle testimonianze di Barbara d'Urso e Lory Del Santo. Fino al suicidio dello sceneggiatore Teodosio Losito

Il Vaso di Pandora scoperchiato in diretta televisiva. Anche se per ora, va detto, si è alzato solo il coperchio, lasciando il pubblico in fremente attesa dei dettagli su tutti quei mali che fino ad oggi avrebbe custodito. Parliamo del cosiddetto 'Ares Gate', il caso della presunta setta imbastita da tale Lucifero dietro le quinte del mondo dello spettacolo e che prende il nome proprio da una casa di produzione che per anni ha collaborato con Mediaset. Lanciato da Massimiliano Morra ed Adua Del Vesco nella Casa del Grande Fratello Vip, lo scandalo è work in progress, con i pezzi del puzzle che si compongono ora dopo ora, a favore di telecamera e col favore di tutte quelle trasmissioni pruriginose pronte a guadagnarne in punti di share. Un po' come fu per il caso Mark Caltagirone. Ma andiamo con ordine.  

Chi è Lucifero?

Come nella migliore delle trame thriller, al momento non esiste un colpevole ma solo una serie di indizi che stanno portando i telespettatori ad indagare su un ipotetico ambiente malsano imperante nel backstage di alcune fiction in onda in passato su Canale 5. E, soprattutto, ci sono delle vittime: Morra e Del Vesco, appunto, all'epoca protagonisti delle serie tv e fidanzati nel privato, che oggi accusano un 'Innominabile' di manipolazione psicologica, tanto che la ragazza sarebbe piombata nell'anoressia fino ad avere pensieri suicidi. Nel mirino di Lucifero anche un anonimo attore citato da Barbara d'Urso e una misteriosa attrice citata da Lory Del Santo che sarebbe "andata a Roma per fare un provino" per poi "cambiare nome e scomparire". Infine, per completare la trama, c'è un protagonista che oggi non può parlare: è Teodosio Losito, suicida lo scorso anno, sceneggiatore storico del melò targato Ares e compagno per quasi vent'anni di Alberto Tarallo, l'uomo a capo della casa di produzione fallita a gennaio. 

Il caso, pur essendo ormai ubiquo in rete, non appare assolutamente chiaro nei suoi particolari, perché pieno di rimandi che sembrano poter essere colti solo da chi certi momenti li ha vissuti sulla sua pelle. Nomi espliciti infatti non sono stati mai fatti, né di persone né di società. Ma nelle sue atmosfere tragicamente cupe tutto sembra restituire quell'humus di passione e delitti proprio delle fiction pistolere dei tempi. 

Dalle parole di Adua emerge infatti la figura di un uomo "molto cattivo" che ancora oggi la tormenta in sogno pur essendo ormai completamente fuori dalla sua vita. "Tu credi nell'energia negativa? Io sono convinto che lui sia Lucifero, è il Male supremo", afferma Morra, "Io non rinnego nulla perché è stata un'esperienza, seppur molto negativa, attraverso cui ho raggiunto degli obiettivi lavorativi a cui tenevo". Ma la 29enne non ci sta e si dice pentita: "Niente vale tutti gli anni che ho perso accanto ai miei genitori e al mio ragazzo, col quale non sono potuta stare per suo volere. Quei momenti non me li darà più indietro nessuno (...) Io a un certo punto non volevo più vivere. Non ce la facevo più". Non solo. Adua aggiunge che quando Morra ebbe un incidente così grave da rischiare la vita, questa persona si oppose all'idea che lei andasse a trovarlo in ospedale. "Io ho detto loro ‘prendo la macchina e vado a trovarlo’. Lo sai chi mi ha bloccato, mi ha davvero bloccato nel venire". "È stata una cosa atroce (...)", fa eco Morra, "Io ricevevo telefonate, istigazioni… Tu non hai idea della cattiveria di quella persona (...) L'ultimo periodo è stato improponibile". Tanto improponibile che ad un certo punto entrambi si sono dati alla fuga. 

Adua scappa di notte. "Se rimanevo facevo la sua fine"

Letteralmente, nel caso di Adua. "Io ne sono scappata di notte, di nascosto. Se rimanevo lì facevo la sua fine, te lo dico sinceramente. Non sai quello che ho passato, ero completamente sola. Lui ha liberato me, altrimenti forse io non stavo qua". Il 'lui' in questione è Losito, suicida il 9 gennaio 2019, che con Adua aveva un rapporto paterno: "Gli bastava uno sguardo per capirmi -  ha raccontato tempo fa al Fatto Quotidiano - E' stato il primo a credere nel mio talento. Per me è stato un maestro di vita, un padre, un fratello, un amico. Mi ha insegnato ad essere meno ingenua e più astuta. E a dosare l’impulsività (...) Ancora oggi non accetto la perdita". Tra i passi più forti del racconto della ragazza, c'è quella confessione per cui sarebbe stata proprio la morte di Losito a "salvarla". Dopo il suo suicidio, infatti, "Stravolta e in piena anoressia (era arrivata a pesare 32 kg, ndr), ho fatto un viaggio a Lourdes: lì mi sono avvicinata alla fede ed oggi studio teologia". L'ultimo incontro tra i due risale al Natale precedente: "Mi accompagnò in aeroporto e mi abbracciò fortissimo, aveva bisogno di calore umano, non lo dimenticherò mai". 

La canzone Sei Sei Sei

Ma ulteriori, inquietanti dettagli si aggiungono alla trama. Due anni fa infatti Losito propose ad Adua, giovane attrice con la passione per il canto, di incidere una canzone che aveva dedicato alla madre e che lui stesso inviò ad alcune persone care poco prima di suicidarsi. Il titolo 'Sei sei sei' rimanda ad un amore nostalgico e disperato ma le suggestioni della rete c'hanno visto inevitabilmente un riferimento al numero satanico per eccellenza. Ad accrescere ulteriormente le inquietudini, poi, c'è una frase pronunciata poco fa nella Casa da Adua: "Non si è trattato di suicidio, ma di istigazione al suicidio". 

Il 'divorzio' tra Ares e Mediaset

Ad oggi nessun altro attore si è esposto sulla vicenda. Neanche coloro che al tempo ruotavano attorno ai set delle patinatissime fiction frequentate da Morra e Adua. E che molto spesso erano sempre gli stessi. Nomi altisonanti come Eva Grimaldi (trincerata dietro un impenetrabile "No comment") ma anche volti meno noti che hanno iniziato e concluso la loro ascesa televisiva proprio seguendo il corso biologico dell'Ares, si pensi a Francesco Testi o a Cosima Coppola. Ora la casa di produzione è fallita: la notizia è del gennaio 2020. L'esclusiva con Mediaset che per anni è stata in piedi si è conclusa infatti nell'aprile del 2018: dopo enormi soddisfazioni in termini di ascolti, l'attenzione del pubblico ha vissuto una curva discendente, che ha visto il suo punto più basso con lo sfortunato revival de 'Il Bello delle Donne'. Nel periodo a seguire la Ares ha seguito Gabriel Garko a teatro con 'Odio Amleto' (Garko che, peraltro, è stato al centro di una chiacchieratissima relazione proprio con Adua, ndr), e poi al cinema per il film Bob & Marys. Ma oggi ne resta solo un profilo Facebook il cui ultimo aggiornamento risale al 13 febbraio 2018. Il dominio Internet del sito a cui faceva capo la produzione, invece, è in vendita. 

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