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Venerdì, 29 Marzo 2024
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“Perché volevano uccidere tuo figlio?”: Simona Ventura risponde a Bruno Vespa e si commuove

Ospite di 'Porta a Porta', la conduttrice ha ripercorso la dolorosa vicenda dell'aggressione al figlio Niccolò Bettarini

“E’ una domanda che rimane senza risposta”, è la replica che Simona Ventura ha reso a Bruno Vespa che, durante la sua intervista a ‘Porta a Porta’, le ha chiesto di ripercorrere la tragica vicenda dell’aggressione del figlio Niccolò Bettarini, avvenuta lo scorso luglio davanti ad una nota discoteca a Milano.

Visibilmente commossa, la conduttrice ha raccontato quei terribili istanti: “Un tempo c’erano le risse ma oggi c’è una vigliaccheria latente. Quindici contro uno, dieci contro uno, è un mondo che un po’ spaventa. Lui ha difeso un amico. Loro l’hanno riconosciuto e gli hanno detto Sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo”.

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Simona Ventura: “Sono morta e rinata in dieci secondi”

La conduttrice, prossima alla nuova avventura di ‘The Voice of Italy’, si è poi soffermata sul momento in cui ha ricevuto la telefonata che la informava dell’aggressione al figlio: “Quella telefonata ha svoltato anche la mia vita. Sono morta e rinata in dieci secondi. Ero in Calabria per lavoro. Tengo sempre il telefono acceso. Il mio più grande incubo, come quello di ogni mamma, è ricevere una telefonata nel cuore della notte. Ho ricevuto questa telefonata alle 05:30 del mattino, stavo andando all’aeroporto. Dall’altra parte c’era un’amica di Niccolò, una ragazza meravigliosa che l’ha difeso, che piangeva. Mi si è gelato il sangue”.

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Simona Ventura: “Mio figlio era irriconoscibile”

Simona Ventura ha poi raccontato la sensazione provata nel momento in cui ha avuto la notizia dell’accoltellamento del figlio.

“Io credo che una mamma in cuor suo senta quando le sta per morire un figlio, perché un pezzo del suo cuore muore con lui. Io sentivo che mio figlio non sarebbe morto, mi sono fatta forza”, ha ricordato: “Quando sono arrivato in ospedale però mi sono sentita male, mio figlio era irriconoscibile per tutte le botte che aveva preso, non sembrava più lui".

Per fortuna giustizia è stata fatta e i colpevoli sono stati condannati: "Tutto questo puro odio è scaturito dal fatto che lui si sia messo in mezzo ad una lite, della quale sapeva poco, per difendere un amico. Siamo fieri che lo abbia fatto. Questo è uno dei valori che gli abbiamo insegnato”.

(Di seguito l'intervista di Bruno Vespa a Simona Ventura)

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