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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Tapiro d'oro a Di Bella per il fuorionda sulle ucraine: "Sono gli errori di chi fa molte cose"

Il giornalista è stato intercettatto da Valerio Staffelli e ancora una volta si è scusato per l'imbarazzante scivolone

Come mettere il dito nella piaga. Valerio Staffelli lo sa bene, sempre a caccia dei protagonisti di figuracce eclatanti o circostanze che hanno fatto scalpore. Questa sera l'inviato di Striscia la Notizia consegnerà il temuto Tapiro d'oro ad Antonio Di Bella, che la settiana scorsa è incappato in un imbarazzante scivolone.

"Migliaia di camerieri, cameriere, badanti e amanti". Così il giornalista e Lucia Annunziata, la settimana scorsa durante uno speciale del Tg3, hanno definito la comunità ucraina in un fuorionda che non è passato inosservato. Una pessima figura che gli costa (anche) il suo secondo Tapiro. "Sapevo che saresti arrivato" ammette Di Bella - direttore di Rai Day Time - davanti a Staffelli, accettando lo scomodo premio. Un'occasione per fare ancora una volta un doveroso mea culpa, ma con una riserva: "Ricordo a tutti che non eravamo in onda e che ci siamo scusati pubblicamente, ma colgo ugualmente l'occasione per scusarmi di nuovo. Sono gli errori di chi fa molte cose, ma in percentuale mi sembra che prevalgano quelle fatte bene". Pentito, ma con una punta di orgoglio. Il servizio completo andrà in onda questa sera, giovedì 3 marzo, su Striscia la Notizia.

Le scuse di Antonio Di Bella

Antonio Di Bella si era scusato il giorno dopo l'accaduto, definendo certe dichiarazioni "frasi che al di là del contesto e delle intenzioni sono suonate inopportune, offensive, e soprattutto un atto di estrema stupidità, un inciampo che un conduttore dovrebbe sempre saper evitare. Me ne scuso, sinceramente. Il lavoro che come trasmissione stiamo facendo da tempo con cura e precisione sulla crisi - aveva detto ancora il giornalista - spero dimostri quanto il nostro impegno nei confronti dell'Ucraina e dei suoi cittadini sia senza alcuna ambiguità al loro fianco. Erano frasi da non pronunciare. Me ne rammarico e chiedo scusa alle donne e agli uomini della comunità ucraina in Italia".

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