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Martedì, 16 Aprile 2024
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Tiziana Panella rimprovera l'inviata al confine: "La mascherina". Il video (e il dibattito)

Sui social si scatena la polemica, ma il Covid non è ancora finito. Ricciardi: "Solo il 54% degli ucraini ha copertura vaccinale"

L’emergenza sanitaria legata alla pandemia si intreccia in questo momento con quella relativa alla guerra in Ucraina. Caso emblematico è quanto accaduto a Tagadà, trasmissione d'approfondimento in onda su La7, dove la giornalista Tiziana Panella ha invitato l'inviata Elena Testi ad indossare la mascherina mentre si trovava sul confine tra Ucraina e Polonia. Gesto che ha acceso i social networ, in merito alla "strigliata" della conduttrice. 

Nel dettaglio, Testi stava raccontando la situazione sul confine quando, al termine del collegamento, Panella ha preso la parola per invitarla ad indossare il dispositivo di protezione individuale: "Io che un po' ti conosco - ha dichiarato - So che tu in questo momento sei dentro quella situazione lì. E però non è neanche ancora finita la pandemia, quindi per favore la mascherina". La giornalista, di tutta risposta, ha sorriso ed annuito, trovandosi d'accordo con la collega da studio: "Assolutamente", ha dichiarato. Il tutto è accaduto qualche giorno fa, ma solo nelle ultime ore la clip ha ottenuto particolare (e tardiva) risonanza in rete. 

Il dibattito social

Chi invece non si è trovato del tutto d'accordo con le parole di Tiziana sono stati, tanto per cambiare, i social. Per qualcuno, infatti, Panella è stata "poco professionale", o comunque fuoriluogo, rispetto alla situazione particolarmente delicata in cui si trovava la giornalista. In realtà, "Chi la segue, sa quanto lei abbia a cuore i giornalisti che lavorano con lei", replicano altri. Ed ancora oggi, di fatto, il Covid ancora non si è concluso: ieri, in Italia, i contagi sono stati oltre 38mila e i decessi ben 210, stando al bollettino

Ricciardi: "Solo il 54% degli ucraini ha copertura vaccinale"

Non a caso, proprio ieri, è arrivato l’appello di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, alle Regioni che accolgono i profughi ucraini. L'invito è quello di vaccinarli subito nel nostro Paese. "Nella stragrande maggioranza dei casi, soprattutto per le persone di terza età, questo non è stato fatto in patria e quindi dovremo attrezzarci per farlo qui", ha spiegato. Prima dello scoppio della guerra l'Ucraina viveva una situazione epidemiologica "problematica, come in tutto l'est Europa. Abbiamo più dati dalla Russia e li' la situazione è tragica. C'è una copertura vaccinale del 54% della popolazione, e questo ha provocato centinaia di migliaia di morti. In Ucraina abbiamo meno dati disponibili - ha concluso Ricciardi - ma pensiamo che la protezione sia addirittura inferiore alla Russia, quindi è ancora più problematica".

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