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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Vauro difende Giletti: "Trattato come disertore, ma è giusto dar voce a propaganda russa"

La solidarietà del fumettista al conduttore dopo le polemiche sulla diretta da Mosca di "Non è L'Arena"

''Giletti ha tutta la mia solidarietà. In questa campagna mediatica di arruolamento con la Nato e con Zelensky e dove il popolo Ucraino non c’entra quasi nulla, il fatto che Giletti abbia voluto fare la sua trasmissione dalla Piazza Rossa per lo meno ha una valenza provocatoria. Quello che è incredibile è che sia diventato un evento straordinario". Così il vignettista Vauro Senesi all'Adnkronos, dopo le feroci critiche che hanno investito Massimo Giletti in seguito alla diretta di Non è L'Arena da Mosca, dove il giornalista ha intervistato via Skype la portavoce del ministro degli esteri russo, Maria Zakharova.

''Ormai - sottolinea Vauro - chiunque dissona rispetto a questo coro militare non è più solo un dissidente ma un traditore e disertore. Io sono orgogliosamente un disertore e ora tra i disertori c'è anche Giletti. Accusano Giletti di aver dato voce alla propaganda Russa? Gli ultimi che possono criticare la 'propaganda' siamo noi. Qualsiasi voce in dissonanza con il sistema propagandistico affermato e filo Zelensky viene ferocemente attaccata. Siamo inseriti in una macchina bellicista di propaganda pur non essendo ufficialmente in guerra''.

E su Alessandro Sallusti che ha abbandonato lo studio di 'Non è L'Arena' durante la diretta da Mosca, Vauro commenta ironico: "Mi fa tenerezza, a me si imputa sempre di non sapere che l’Unione Sovietica è finita e invece confesso che lo so, mentre lui evidentemente no. Sallusti fattene una ragione!".

Tornando al 'caso Giletti', Vauro prosegue: "Perché non hanno fatto la stessa polemica quando Giletti ha fatto la diretta da Odessa? - chiede Vauro - Credo che la scelta di Giletti sia una scelta provocatoria là dove di provocazione ce ne è bisogno. Visto che non siamo in guerra - prosegue - non capisco perché sia stata oscurata tutta la versione russa di questa vicenda, perché sia stato chiuso Sputnik e perché siano state oscurate le televisioni russe che sicuramente fanno propaganda ma visto che abbiamo la capacità di discernimento anche la propaganda del 'nemico’ può essere utile. Non ho capito perché il monopolio della propaganda è quello di fare da megafono a Zelensky!".

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