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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cinema

"Twin Peaks", il grande ritorno

Nove nuovi episodi in onda sul network Showtime. Non un sequel ma l'ideale continuazione della serie che rivoluzionò la televisione

I rumors circolavano da giorni ma alla fine è arrivata la conferma e da una fonte che più autorevole non si può: David Lynch ha annunciato il ritorno di "Twin Peaks", postando ai suoi "cari amici di Twitter" un messaggio speciale linkato dal canale youtube di Showtime.

E proprio sul network che ha partorito alcune tra le serie televisive più importanti di questi ultimi anni, da "Dexter" a "Masters of Sex", arriveranno nel 2016 nove nuovi episodi di "Twin Peaks".

Non un remake ma un capitolo nuovo, una continuazione delle inquientanti e misteriose vicende che si svolsero nella piccola comunità montana di Twin Peaks, sconvolta dall'omicidio della bellissima e popolarissima Laura Palmer, su cui è chiamato a indagare l'agente speciale dell'FBI Dale Cooper, risucchiato subito in vortice di malate e sovrannaturali presenze. I nuovi episodi saranno diretti tutti da David Lynch.

Venticinque anni fa, quando il pilot di "Twin Peaks", diretto da Lynch, andò in onda per la prima volta l'8 aprile 1990 sulla ABC, il piccolo schermo era davvero piccolo. Era ancora il "luogo dove le stelle (del cinema) andavano a morire".

Lynch e lo sceneggiatore Mark Frost portarono il genere su vette inesplorate e all'epoca veramente sconosciute, dando ad essa un più ampio respiro. Come già al cinema, anche in televisione Lynch diede vita a una cosa che riduttivamente si può definire nuova, tanto evidente fu sia la sua indiscutibile qualità artistica sia soprattutto l'importanza e l'influenza che questa ha avuto per chi è venuto dopo.

Tutto grazie a un'impronta autoriale fortissima e sconosciuta per la tv, una sceneggiatura da Oscar che partendo da un banale caso di omicidio si spinge fino alle più insondabili profondità dell'animo umano, avvolto in un'atmosfera orrorifica e inquietante, giocando tra i generi più disparati e inventandone uno nuovo, in anni cui la televisione era dominata dalle soap opera come "Dallas" e "Dynasty". MarkFrost descrisse il pilot: "Velluto blu che incontra Peyton Place", la fantasia inquietante di David Lynch alle prese con il marcio nascosto dietro la facciata delle borghesia dei sobborghi di provincia. E in più l'evocativa e ossessiva colonna sonora di Angelo Badalamenti. 

Elogiato dalla critica e a ragione considerato una serie-evento, difficilmente si sarebbe potuto prevedere quello che poi avremmo avuto negli anni a seguire. Oggi siamo abituati a serie tv perfettamente alla pari -  se non superiori - al miglior cinema, nel 1990 non era così e l'esordio televisivo di David Lynch fu salutato come una rivoluzione. "Twin Peaks" divenne anche un fenomeno di costume, soprattutto giovanile. La domanda "Chi ha ucciso Laura Palmer?" ricorreva sulle bocche di tutte e i principali spettatori appassionati furono i giovani, destinatari di un merchandising fortunato che incluse anche il diario segreto della sfortunata Laura Palmer.

Per il momento nulla è dato sapere su ciò che vedremo nel 2016. Il panorama televisivo, come si è detto, è radicalmente cambiato ma si può star certi che ancora una volta, e più di prima, "Twin Peaks" sarà una serie-evento. E chissà che Lynch e Frost non diano l'ennesima spallata al genere, inventando - e non cambiando - le regole del gioco.

Nell'episodio finale di "Twin Peaks", diretto da Lynch, Laura Palmer dice all'agente Cooper: "Ci vedremo tra venticinque anni"

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