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Venerdì, 19 Aprile 2024
Musica

Alba chiara e tramonto pirotecnico. Modena Park diventa leggenda

Tre ore e mezza di spettacolo davanti ad una folla immensa, ripercorrendo 40 anni di successi insieme ad una band di grande livello. Vasco non tradisce le attese e regala uno show memorabile secondo il "rito" del suo popolo di fans

Una storia di 40 anni condensata in 210 minuti. Minuti scanditi da 40 delle 176 canzoni di un artista che è entrato di diritto nella storia della musica. Minuti fatti ciascuno di un'emozione diversa per i 220mila di Modena Park e per i milioni che hanno seguito il concerto in tutta Italia. Ancora una volta, Vasco Rossi ha fatto ballare, commuovere, sudare e piangere un "popolo" che dal 1977 ad oggi ha trovato nella sua musica un punto di riferimento capace di suscitare emozioni.

Come riporta ModenaToday, nel parco dei record si è celebrato uno show degno dei numeri imponenti che lo hanno annunciato e accompagnato, con una grande band musicale e un artista che a discapito dei 65 anni compiuti ha dato prova di meritare l'entusiasmo dei suoi fans, forse non con il brio di qualche stagione addietro, ma con quella carica emotica e simbolica che ne hanno fatto un'icona per almeno tre generazioni.

"Colpa d'Alfredo" ha aperto l'evento. E non poteva essere altrimenti a Modena Park. Poi i pezzi di critica come "Alibi" e "Blasco Rossi" e un tuffo negli anni '80 con "Bollicine" e "Ogni Volta". Ospite d'eccezione è stato Gaetano Curreri, che ha eseguito al pianoforte "Anima fragile" e un accenno a quei pezzi che lo stesso produttore aveva arragianto ai tempi, scoprendo per primo in Rossi un artista di grande potenziale.

Maurizio Solieri e Andrea Braido hanno arricchito la scena con i loro intermezzi strumentali, aprendo la stagione degli anni '90 e del rock più duro, ma anche delle canzoni d'amore più romantiche, fino a giungere al gran finale. A precedere i grandi classici del rocker di Zocca è stato un messaggio forte, l'unico vero 'fuoriprogramma': un monito lanciato a chi vorrebbe cambiare le nostre abitudini e assoggettarci alla legge del terrore. Vasco, per tutta risposta, ha cantato un inno a "l'amore sopra la paura".

Passata la mezzanotte il concerto si è mosso velocemente da "Sally" a "Un senso", da "Siamo solo noi" a "Vita spericolata", per poi chiudere il proprio rito con "Albachiara" e un addio in punta di piedi dal megapalco di Modena, con una promessa: "Alla prossima". Quando la stella del Kom è scomparsa nel backstage, il cielo di Modena è stato illuminato da uno straordinario spettacolo pirotecnico, degna conclusione di una giornata che resterà nella storia della città.
 
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