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Venerdì, 19 Aprile 2024
Musica

Polemica via web sulla droga: Vasco contro Serpelloni

Su Facebook divampa lo scontro tra il cantante e il Capo Dipartimento Politiche Antidroga. Rossi: "Verrà una Norimberga del proibizionismo". Serpelloni: "Deliri"

Botta e riposta tra Vasco Rossi e Giovanni Serpelloni, a capo del DPA, il Dipartimento Politiche Antidroga del Governo.

Dalla pagina Facebook del cantante, un post firmato "La Redazione" scrive in risposta al commento di un utente che "la legalizzazione degli stupefacenti rientra nella 'cosiddetta' politica della riduzione del danno'". Poco dopo, un altro post che invita "a non odiare i tossicodipendenti... a perdonarli... a volergli bene...". 

LA RISPOSTA DI SERPELLONI - Il dibattito ha attirato l'attenzione di Serpelloni, che ha inviato una lettera aperta al rocker di Zocca, il quale ribadisce che per il Dipartimento "le persone tossicodipendenti sono prima di tutto persone poi dei malati che devono trovare comprensione, accoglienza ma soprattutto cure adeguate e il più tempestive possibile" e che "certamente non devono essere criminalizzate né emarginate" ricordando l'attività dei Sert e delle Comunità Terapeutiche, "una concreta alternativa allo spacciatore" grazie ai quali i tossicodipendenti possono trovare "qualsiasi tipo di cura, supporto psicologico, sociale e legale". 

LA CONTROREPLICA DI VASCO - Firmandosi "Komandante del Dipartimento Antiproibizionista per le Politiche Sociali Antidroga. Presidenza Consiglio dei Soliti", il cantante risponde a Serpelloni che il problema della droga "non è la droga come sostanza ma sono piuttosto i motivi che oggi spingono le persone a farne abuso", spinte a volte da un "sentimento di emarginazione sociale". Scrive inoltre Vasco: "Nel frattempo la informo che i suoi colleghi di Governo continuano a sbattere in galera quelli che lei definisce persone malate e bisognose d’aiuto, come fossero dei  criminali autentici. E nella situazione attuale non smettono di perseguitarli anche per mezzo di una propaganda ossessiva e denigrante concepita al fine di darne un’immagine che induca al terrore preventivo, omologando un’interpretazione vergognosamente volgare e falsa che etichetta tutti i drogati come "socialmente cattivi e  pericolosi". Segue un altro giro di repliche e controrepliche, finché Vasco sentenzia: "Se ci sarà una Norimberga dell'antiproibizionismo, lei sarà tra gli imputati".

"LA NORIMBERGA DEL PROIBIZIONISMO" E I DELIRI DI VASCO - Serpelloni risponde condannando la "sgradevole quanto inopportuna oltre che impropria citazione di Norimberga" e definendo Rossi tutt'altro che "un modello di vita per i nostri giovani". Citando Norimberga, Vasco Rossi avrebbe dato dei "criminali" a Serpelloni e a "tutti che coloro che non la pensano come in fatto di legalizzazione delle droghe": una posizione "francamente ossessiva soprattutto per persone e professionisti come me e tante altre impegnate nel campo della lotta alla droga e nella cura dei tossicodipendenti, in quanto Lei le ha messe alla stregua di criminali nazisti. Delirio di una notte di mezza estate? Evidentemente sì". Rossi non ha commentato oltre, limitandosi a postare una citazione sulla droga tratta da "Storie di ordinaria follia" di Charles Bukowski e una lunga "riflessione filosofica sulla droga" di Umberto Galimberti. 

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