Quando Flavio Briatore viene a “Servizio Pubblico” sono sempre scintille.

L’anno scorso si scontrò con Luisella Costamagna (e Marco Travaglio).

Stavolta è stato protagonista di uno scambio di battute al vetriolo con il vignettista Vauro.

Si parlava di ricchezza, crisi, gente che non ce la fa ad arrivare alla fine del mese. E Vauro è sbottato: “Non voglio battibeccare con nessuno, ma ho una specie di cortocircuito. Non riesco più a capire. Io sento, con tutto il rispetto eh, Briatore, anche applaudito per carità, parlare di chi non arriva alla fine del mese. Ma lei che ne sa di chi non arriva alla fine del mese? È possibile che in questo Paese ci innamoriamo di milionari e miliardari e che la rivoluzione la deleghiamo a loro? Prima Silvio Berlusconi, vecchio milionario. Poi arriva Grillo, un altro vecchio milionario. E ora arriva - scusi, con tutto il rispetto - il signor Briatore, altro anziano milionario a dirci cosa deve fare o cosa non deve fare lo Stato. Se lei è così ricco è perché questo Stato gliel’ha consentito. Volete ridurre la politica a carta straccia. Prima la politica aveva un senso, un valore. La voce dei lavoratori arrivava in Parlamento. Ora la fate voi milionari la rivoluzione? I milionari fanno gli interessi dei milionari”.

Briatore ha replicato con il classico “Lei non sa chi sono io”.

“Mia mamma e mio papà erano insegnanti elementari - ha ricordato il Boss di ‘The Apprentice’ - Eravamo tre in casa, per cui noi non abbiamo mai sguazzato nell’oro. A differenza sua io creo posti di lavoro. A differenza sua i miei dipendenti non sono mai andati in cassa integrazione. A differenza sua io pago i dipendenti più della media. A differenza sua se c’è qualcuno che ha un problema in casa io lo so”. E, in conclusione, ha dato del “rancoroso” a Vauro.

Su Twitter, ça va sans dire, è partire il balletto degli hashtag e dei commenti. Molti sono dei sostenitori del M5S, che difendono Grillo dalle “accuse” di essere un milionario, alla pari di Berlusconi e Briatore. Santoro mette fine alla discussione: “Dibattito interessante, però un po’ retrò”.